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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Salviamo la linea ferroviaria Pescara-Roma": l'appello di 16 associazioni di categoria e organizzazioni sindacali

Un monito agli esponenti politici di tutti i livelli e i partiti, per evitare quello che ritengono essere "l'ennesimo scippo" all'Abruzzo, con i fondi per il progetto dell'alta velocità deviati su altre opere

Un appello firmato da 16 associazioni di categoria e organizzazioni sindacali per "salvare la linea ferroviaria Pescara-Roma", dopo la possibilità che i fondi per il raddoppio ferroviario vengano dirottati verso altre opere, sebbene il presidente della giunta regionale Marco Marsilio abbia rassicurato chi chiede di non abbandonare il progetto. 

"La Regione Abruzzo assiste ancora una volta a uno scippo che pregiudica il futuro sviluppo del territorio e l’aggancio alle reti transeuropee". Giù le mani dalle dotazioni finanziarie dell’Alta Velocità Roma-Pescara e monito alla classe politica di maggioranza e opposizione in Regione e in Parlamento per fermare questa decisione insensata del Governo", si legge in una nota firmata da Silvano Pagliuca (Confindustria Abruzzo), Francesco Labbrozzi (Agci Abruzzo), Dario Buccella e Flaviano Montebello (Casartigiani Abruzzo), Nicola Sichetti (Cia Abruzzo), Federico Del Grosso (Claai Abruzzo), Savino Saraceni (Cna Abruzzo), Luciano Mari Fiamma (Confabi Abruzzo), Giancarlo Di Blasio (Confartigianato Abruzzo), Roberto Donatelli (Confcommercio Abruzzo), Massimiliano Monetti (Confcooperative Abruzzo), Daniele Erasmi (Confesercenti Abruzzo), Luca Mazzali (Legacoop Abruzzo), Carmine Ranieri (Cgil Abruzzo Molise), Giovanni Notaro (Cisl Abruzzo Molise), Michele Lombardo (Uil Abruzzo), Gianna De Amicis (Ugl Abruzzo).

"L’Abruzzo - incalzano - sta perdendo l’ennesima occasione verso lo sviluppo e la modernizzazione delle proprie infrastrutture. È paradossale la notizia che i 600 milioni di euro previsti nel Pnrr per il potenziamento della Pescara-Roma, che rappresentano poco meno del 10% delle risorse complessive necessarie a finanziare il completamento dell’intera opera di ammodernamento, saranno dirottati con ogni probabilità per integrare le risorse previste per le altre due trasversali Orte-Falconara e Metaponto–Potenza".

"L’Abruzzo - proseguono i rappresentanti delle associazioni datorialoi e sindacali - perde I finanziamenti di un’opera strategica per il futuro dello sviluppo della nostra regione e la perde poiché sacrificata all’altare dei conteggi elettoralistici, poco più di 1.300.000 abitanti rispetto ai quasi 60 milioni di cittadini della nostra Italia. Ma sono conti errati, perché l’Abruzzo è la settima regione per tasso di industrializzazione e queste scelte scellerate condannano sicuramente a un’agonia lenta l’Abruzzo producendo anche danni sul sistema economico italiano; non dimenticheremo l’incapacità della politica ad affrontare temi così strategici in termini bipartisan. In questi ultimi giorni abbiamo letto dalla stampa un rimpallo di responsabilità tra maggioranza e opposizione mentre su questi grandi temi strategici dovrebbero essere tutti allineati per portare a casa il risultato. La ferrovia Orte Falconara si farà, perché nelle Marche la politica è bipartisan unita nel perseguire gli interessi dei marchigiani. Hanno creato quella massa critica per contare di più e portare a casa l’unico risultato che conti: l’economia della loro regione".

"Stiamo perdendo anche l’altra grande opportunità del corridoio Baltico-Mediterraneo - proseguono - che avrebbe dovuto collegare Bologna con Ancona, Pescara, Termoli e Bari. Chiudete gli occhi e provate a immaginare il futuro di queste regioni nei prossimi 30 anni; che futuro vedete? Lontani da tutti i corridoi TEN-T con una dorsale adriatica povera dal punto di vista ferroviario e monca dal punto di vista autostradale visto che la terza corsia si è fermata a Civitanova. A questo si aggiunge la notizia che circola ormai da settimane che il Governo intende 'declassare' le autostrade A24 e A25. Se così fosse, diventa palese il disegno politico di escludere l’Abruzzo anche dalla trasversalità Tirreno-Adriatica dove le due autostrade, praticamente semivuote, unitamente all’Autoporto di Avezzano e all’Interporto di Manoppello con i porti di Ortona, Pescara e Vasto e con l’Aeroporto d’Abruzzo costituirebbero la vera trasversale Est-Ovest nel corridoio europeo intermodale Barcellona-Civitavecchia-Pescara/Ortona-Ploce. Questo corridoio intermodale è il più sostenibile a livello ambientale ed economico proprio per tutte le infrastrutture già esistenti e con un potenziale di sviluppo ancora larghissimo".

Sindacati e associazioni di categoria si rivolgono a "tutti i consiglieri regionali, a cominciare dal presidente Marsilio e dalla sua giunta e tutti i parlamentari abruzzesi, a cominciare dai parlamentari dei partiti che oggi sono al Governo dovrebbero dare risposte certe su questi temi. A questo punto le nostre organizzazioni avvieranno iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica della regione sulle responsabilità della politica che a tutt’oggi non riesce ad assicurare piani strategici infrastrutturali vincolanti per il Governo nazionale e regionale. Ci faremo valere, consapevoli della forza che rappresentiamo, tutte le organizzazioni datoriali e sindacali uniti per il bene del nostro territorio, per il futuro dei nostri figli, lo faremo con determinazione, passione, civiltà e senso di responsabilità, ma senza sconti. Sia chiaro che non ci accontentiamo di promesse politiche ma solo di atti compiuti e di fatti concludenti. Vogliamo la piena garanzia verso i cittadini abruzzesi che le opere: linea ferroviaria Roma-Pescara, alta velocità della rete Baltico-Mediterranea nella dorsale Nord-Sud e trasversalità Est-Ovest nel corridoio europeo intermodale si faranno con piena assicurazione delle fonti di finanziamento di ciascuna opera. Il governatore Marsilio, i parlamentari delle forze di maggioranza saranno incalzati perentoriamente su questi temi e sulle responsabilità che dovranno assumersi davanti ai cittadini abruzzesi e ai tanti giovani che dovranno rinunciare a realizzare i propri sogni nella loro terra d’Abruzzo", concludono. 

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