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Treno Archi-Villa Santa Maria: "Progetto possibile grazie ai fondi ottenuti dalla giunta regionale di centrosinitra"

D'Alessandro (Italia Viva): "Lasciati in eredità 10 milioni, ma opere in ritardo". Paolucci (Pd): "La Regione aggiunga risorse al progetto trovato già pronto"

“Il progetto di collegare con il treno la montagna al mare è stato reso possibile dai fondi dell’ultimo governo Gentiloni e dal lavoro del centrosinistra”. Il deputato di Italia Viva, Camillo D'Alessandro, e il consigliere regionale del Pd, Silvio Paolucci, intervengono sulla corsa di prova Archi-Villa Santa Maria, che si è svolta questa mattina sul tracciato storico ferroviario.

“È sempre positivo dare vita ad una giornata di festa, ma con il treno tornato a passare oggi tra Archi e Villa Santa Maria questa Regione non c'entra nulla”, dichiara D'Alessandro, “per fortuna che agli atti e alla memoria ci sono finanziamenti, progetti e pubblicazioni. Con il governo Gentiloni finanziammo l'opera per ripristinare l'antico binario ferroviario, immaginato dal periodo preunitario, realizzato immediatamente dopo l'Unità d'Italia, sopravvissuto a due guerre mondiali e puntualmente ricostruito, per poi ricadere nel dimenticatoio dei poteri regionali fino alla nostra iniziativa. La ferrovia dei due mari, non solo un titolo ma un progetto che, nonostante i dieci milioni lasciati in eredità, purtroppo è ancora in profondo ritardo. Oggi più che mai va accelerata l'opera per legare e collegare la Costa dei trabocchi al bacino sciistico di Castel di Sangro e Roccaraso. Dal mare alla montagna in treno per allungare la stagione turistica, sia d'estate che d'inverno, passando attraverso le nostre bellezze della Val di Sangro".

“La Regione aggiunga risorse rispetto al progetto trovato già pronto e completi gli interventi previsti per la ferrovia dei due mari”, afferma il capogruppo Pd, presente al giro di prova nel tratto da Archi a Villa Santa Maria, “indispensabile riattivare e attuare l’intero progetto rispetto al collegamento ferroviario Villa Santa Maria-Archi, che come giunta regionale di centrosinistra avevamo promosso, ottenendo 10 milioni di copertura dai fondi Cipe e Cipes dei governi Gentiloni e Renzi. La linea provata oggi è strategica nel suo insieme, perché unisce la montagna al mare e può diventare un volano turistico eccezionale per l’Abruzzo. Però tocca a questa giunta regionale aggiungere di proprio oltre a quanto, di pronto, si è già trovata in termini di finanziamenti previsti e che alcuni addirittura smentivano”.

“Di positivo”, continua Paolucci, “c’è che riapre linea storica che ha portato economia nelle zone interne, il percorso proposto, però, va completato, perché parte da Archi e, dunque, siamo ancora lontani dall'obiettivo che ci eravamo prefissi con il finanziamento per realizzare 'la ferrovia dei due mari': ripristinare il funzionamento dell'antico binario che collega la Costa dei trabocchi agli impianti di risalita del bacino di Castel di Sangro e Roccaraso. Arrivare a Castel di Sangro significa agganciare il binario di Rfi e quindi arrivare a Napoli. Dei 10 milioni stanziati, parte sono stati utilizzati nella parte di Castel di Sangro ed in più è necessario un ulteriore investimento su materiale rotabile leggero compatibile alla tratta. Occorre lavorare su investimenti certi nel settore ferroviario per costruire quell'intermodalità che deve diventare un punto di forza della Regione Abruzzo".

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