"Il bilancio stabilmente riequilibrato è stato approvato con 24 giorni di ritardo": l'opposizione sul 'piede di guerra
Il caso, già sollevato dalla capogruppo di Fratelli d'Italia Di Biase, è stato evidenziato anche da Costa (Forza Chieti), che ora lancia l'allarme: "Si rischia lo scioglimento del consiglio comunale"
Il caso era già stato sollevato due mesi fa dalla capogruppo di Fratelli d'Italia, Carla Di Biase. Ora anche Maurizio Costa, consigliere di Forza Chieti, punta il dito contro i ritardi nell'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, che ha avuto il via libera del consiglio comunale - con i soli voti della maggioranza - il 27 novembre scorso.
Qualche giorno dopo, il consigliere di opposizione Costa aveva inviato una richiesta formale alla prefettura e alla procura della Corte dei Conti per chiedere lumi sulla legittimità dei tempi di approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato.
Nella missiva inviata tramite posta elettronica certificata, Costa ha ripercorso le tappe che hanno portato all'approvazione del documento finanziario. Dalla nomina, il 2 agosto 2023, dei tre commissari dell'organismo straordinario di liquidazione, fino alla convocazione del consiglio sul bilancio per il successivo 24 novembre, con il rinvio della seduta a tre giorni dopo, in seconda convocazione.
E proprio su questa data, la minoranza ha contestato il ritardo nell'approvazione del bilancio; "ma il presidente dell'assemblea civica (Luigi Febo, ndc) ha dichiarato che i termini sono stati rispettati".
In seguito, secondo quanto ricostruisce l'esponente di minoranza, sarebbe emersa l'esistenza di una corrispondenza fra il segretario generale Celestina Labbadia, il sindaco Diego Ferrara e il prefetto Mario Della Cioppa, dove dal ministero sarebbe arrivata la data perentoria del 2 novembre 2023 per l'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, ossia tre mesi dopo la nomina dei commissari.
Una data, quella del 2 novembre, confermata nella conseguente risposta del vice prefetto Gianluca Braga al consigliere Costa.
E, ora, il caso finisce sul tavolo dei giudici del Tribunale amministrativo regionale; secondo l'opposizione, a rischio ci sarebbe addirittura il consiglio comunale, che potrebbe essere sciolto.
