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Riflessioni di una elettrice: "Di Primio dovrebbe fare le primarie con il Pd"

Antonella, una lettrice ed elettrice di Chieti, ci ha mandato una riflessione sull'attività politica della città a pochi mesi dalle comunali. Un testo che non risparmia critiche al sindaco uscente

Davvero strana la politica.

Per lo meno singolare la politica locale.

E addirittura bizzarro l’atteggiamento del sindaco di Chieti in questo periodo che ci accompagna all’inizio della campagna elettorale.

Il sindaco Di Primio, se non ricordo male, è esponente del Nuovo Centro Destra il cui leader, l’on. Angelino Alfano, è attualmente ministro del governo Renzi (e per giunta con un dicastero chiave: il Viminale). Il partito del sindaco, dunque, è in alleanza di governo con il Partito Democratico.

Eppure il sindaco di Chieti, che è legato alla coalizione di centrosinistra in Parlamento, nella sua città, da quanto leggo dai giornali, ricerca con insistenza un accordo con Forza Italia, che invece sta saldamente al di fuori del Governo.

Ora i conti non tornano. Come interpretare questa duplicità di comportamento del primo cittadino di Chieti, che da un lato è componente della direzione nazionale di un partito di governo alleato del centrosinistra, e dall’altro spinge per allearsi a Chieti con un partito di centrodestra che si pone come fortemente alternativo al centrosinistra?

Siamo di fronte ad un ex missino che accetta di stare in un partito alleato degli eredi del PCI.

E’ proprio il caso di dire che l’ansia di potere e la ricerca di una poltrona possono compiere autentici miracoli! Pur di mantenere la poltrona, a seconda delle convenienze il nostro primo cittadino sceglie un’area politica a livello nazionale ed un’altra a livello locale.

Ancor più grave perché stiamo parlando di un esponente a livello nazionale del proprio partito.

Perciò mentre assistiamo al veto assoluto da parte di Berlusconi alla ricucitura con Alfano, definito come un traditore, Di Primio, di NCD, strizza l’occhio proprio a F.I.

Forse il sindaco sta solo cercando un modo di evitare a tutti i costi le elezioni primarie, alla ricerca disperata di un accordo con F.I. nel timore di non essere candidato gradito dalla cittadinanza?

E se ci saranno le primarie, a questo punto è lecito porsi il dubbio se Di Primio le farà confrontandosi con Mauro Febbo o con Luigi Febo.

Una cosa è certa: ancora una volta Umberto Di Primio ci sta dando un esempio di quanto possa essere confusionario non solo nell’amministrare la città, ma anche nel prendere decisioni sulle proprie alleanze.

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