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Ospedale di Guardiagrele, l'opposizione insorge: "Da Asl e Regione solo le briciole"

Il gruppo consiliare "Guardiagrele il bene comune" torna a parlare di sanità del territorio

Il gruppo consiliare "Guardiagrele il bene comune" torna a parlare di sanità evidenziando che, all'indomani dell'incontro convocato in municipio dall'amministrazione comunale lo scorso 19 gennaio, alla presenza dei gruppi consiliari, delle associazioni del settore e della responsabile del presidio territoriale di Guardiagrele, Manola Rosato, da Regione e Asl, non è ancora arrivata nessuna novità per la sanità del territorio.

"Da parte nostra - spiegano dal gruppo - comprendiamo bene le ragioni delle mancate comunicazioni alla cittadina, visto che non c'è nulla da aggiungere al totale deserto in cui versa la sanità abruzzese e, sopratutto, in questa parte della regione. Navighiamo in un mare di sigle e di numeri ma è sotto gli occhi di tutti il fatto che al distretto mancano dotazioni di specialisti e di strumenti di diagnostica; che al punto di primo intervento, nonostante le promesse di oltre un anno fa, non ci sono medici strutturati per l'emergenza e che il distretto Marrucino, con Guardiagrele capofila, è costretto ad accontentarsi delle briciole, se confrontiamo gli investimenti del Pnrr, con appena 660.000 euro ottenuti, sui 25 milioni a disposizione".

Il gruppo di centrosinistra, evidenzia poi di aver appreso che a Guardiagrele avrà sede il servizio 116117, numero europeo che si occupa delle patologie meno complesse che non devono accedere al pronto soccorso o negli ospedali. "Ci chiediamo però - sottolinea il gruppo - come si possa cantare vittoria. Può anche darsi che Guardiagrele avrà strumenti e personale e che nella nostra struttura lavoreranno più operatori, ma questo non significa dare servizi in più ai 40.000 residenti del distretto".

'Guardiagrele il bene comune' prosegue sottolineando che sembra di essere tornati ai tempi in cui si sognava la Rems, perché, si diceva, almeno si riempiva l'ospedale. "Ma se anche a Guardiagrele prestasse servizio l' intera direzione generale», osserva il gruppo, «questo non assicurerebbe un grammo in più di assistenza sanitaria alla popolazione. I cittadini hanno bisogno di medici, di una risposta immediata nell'emergenza e di strumenti per poter fare esami vicino casa e in tempi brevi. Ebbene, nelle carte della programmazione, non c' è nulla di tutto questo e, anzi, vediamo un'inspiegabile disparità di trattamento. Basta considerare che, a fronte delle nuove strutture che devono ancora vedere la luce con i fondi Pnrr, Guardiagrele è penalizzata.

La Casa di comunità che si va sbandierando ai quattro venti, non avrà personale medico di notte, a differenza di altre sedi individuate come centri di riferimento che avranno invece questa garanzia. Non parliamo poi della riattivazione dell'ospedale che è una colossale presa in giro, tanto che la stessa responsabile del distretto, nella riunione in Comune, ha dichiarato che nessun posto letto sarà mai attivato a Guardiagrele".

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