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La mensa che non parte, Colantonio (Lega) si appella al sindaco Ferrara: "Trovi una soluzione con i genitori"

La giunta comunale ha approvato una variazione di bilancio che però garantisce il servizio di refezione nelle scuole soltanto per un periodo limitato di tempo; il consigliere di opposizione chiede l'approvazione rapida del bilancio

L'opposizione politica torna a chiedere un intervento urgente e concreto per garantire la refezione scolastica agli alunni che frequentano le scuole di Chieti non solo per un periodo temporaneo, ma sino alla fine dell'anno. 

È notizia di pochi giorni fa, infatti, che la giunta guidata dal sindaco Diego Ferrara ha adottato una variazione di bilancio di 110mila per consentire la partenza del servizio mensa negli istituti cittadini. "Ma la variazione di bilancio - commenta il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Mario Colantonio - a mio avviso minimale e insufficiente, garantirà il servizio solo per un periodo di circa 30 giorni. Con le vacanze natalizie ancora troppo distanti, l'unico modo di salvare il servizio almeno fino alla chiusura per le festività, potrebbe essere l'adozione in tempi rapidi del bilancio di previsione, che contenta un'adeguata spesa da destinare alla refezione scolastica anche per l'annualità successiva. Ma quando è prevista l'adozione del bilancio di previsione, che comunque verrà confezionato sotto il vigile controllo dei commissari liquidatori del dissesto? Con questi rinvii e attese continui - incalza il consigliere comunale - diventa urgente e improcrastinabile utilizzare metodi alternativi che riescano a salvare il salvabile". 

Al momento, gli alunni che frequentano il tempo pieno sono costretti a portarsi il pasto da casa, fra le proteste accese dei familiari, non solo per le inevitabili ragioni organizzative che costringono mamme e papà ad adeguarsi alla nuova routine del pranzo "al sacco", ma anche per le condizioni in cui viene consumato, ormai freddo dopo ore dalla preparazione.

E, proprio per rivendicare il diritto alla mensa nelle scuole, un gruppo di mamme e papà ha organizzato una protesta per domani, di fronte alla sede del Comune in corso Marrucino.

"I genitori - riprende Colantonio - ormai sono esasperati e disponibili ad alternative valide che contemplino soluzioni plausibili: oltre a portare i pasti direttamente da casa, acquistarli da centri di cottura esistenti e certificati presenti anche nel territorio di Chieti, creare convenzioni e gruppi di acquisto per la consegna nelle scuole. È vero che la mensa scolastica è un diritto - prosegue il consigliere leghista - ma è anche un servizio a domanda individuale e quindi diventano innegabili soluzioni alternative democraticamente adottate".

L'esponente di minoranza si appella al primo cittadino, invitandolo a "uscire dall'impasse e conciliare possibili soluzioni con i rappresentanti dei genitori che hanno sicuramente la volontà di farlo, possibilmente senza trovare una porta chiusa e priva di dialogo. Esiste il potere di ordinanza sindacale che potrebbe essere adottato, esonerando i dirigenti scolastici dal prendere decisioni autonome e differenti tra loro", è il suggerimento di Colantonio.

"Dalla politica con la 'p' maiuscola - conclude - possono arrivare buoni consigli, attuabili e risolutivi, lasciando stare esposti e denunce che sicuramente non portano ad alcuna soluzione, perché il problema permarrebbe irrisolto".

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