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Sabato, 27 Aprile 2024
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Maltempo, Abruzzo senza fondi, Di Giuseppantonio scrive alla Regione: non siamo cittadini di serie b

Il Presidente UPA: "Un colpo basso all'Abruzzo, si assumano iniziative anche clamorose per tutelare la nostra gente". Le quattro Province abruzzesi per l'emergenza neve 2012 hanno anticipato oltre 3 milioni e mezzo di euro

Gli abruzzesi non devono essere trattati come cittadini di serie b. E’ il sunto dell’intervento del presidente dell’ Unione delle Province Abruzzesi e della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio sul mancato stanziamento dei fondi per maltempo e neve all'Abruzzo.

"Una decisione intollerabile, un colpo basso all'Abruzzo che richiede una mobilitazione con iniziative anche clamorose" dice il presidente. Diversa la situazione per Marche, Molise, Basilicata, Campania e Toscana, che presto riceveranno le risorse che hanno richiesto.

"Da sole – spiega Di Giuseppantonio - le quattro Province abruzzesi hanno anticipato complessivamente oltre 3 milioni e mezzo di euro, spese di cui avevamo avuto ampie rassicurazioni dal Governo centrale, per fronteggiare al meglio l'emergenza maltempo nel febbraio 2012, quando la neve causò non poche difficoltà nei nostri territori. A fronte di tale gravoso impegno economico, abbiamo avanzato richiesta al Governo per recuperare le spese sostenute, ottenendo come rimborso 24mila euro. E' evidente che questa situazione non mancherà di causare seri danni nella gestione finanziaria delle Province, strette nelle morse del patto di stabilità e dei tagli, spesso indiscriminati, operati nei trasferimenti".

Il Presidente Di Giuseppantonio ha inviato una lettera al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, per chiedere con forza una mobilitazione generale, un fronte comune contro questa sciagurata decisione.

"Forse il grido di allarme non è giunto in modo chiaro – scrive nella nota Di Giuseppantonio - eppure ho paventato in più occasioni gli effetti devastanti che tutto questo avrebbe arrecato sui bilanci delle Province abruzzesi, le quali sono chiaramente rimaste sole a gestire nell’assoluta precarietà circa 7mila chilometri di strade e che di questo passo andranno incontro ad un collasso finanziario senza appello”.

Una situazione ancor più drammatica quella della Provincia di Chieti, già in stato di pre-dissesto.

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