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D'Amico (Pd): "Seguiremo tutte le strade per salvare Chieti provincia"

Il capogruppo: "Il sindaco di Chieti non va lasciato solo per difendere la provincia ma il centrodestra alla regione perché non gli ha dato ascolto?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Non ricorreremo a scioperi della fame ne ad altre manifestazioni eclatanti fino a quando sarà possibile seguire le strade persuasive ed istituzionali per tenere duro fino alla fine affinché prevalga il principio che Chieti non è provincia soggetta a riordino. Non l’abbiamo disposto noi ma la norma stringente contenuta nella spending review. Se, dal territorio, su questa vicenda non è emerso il necessario calore,  la solidarietà politica ed istituzionale utile a confermare in tutte le sedi questo principio lo è perché, il centro – destra al governo di provincia e regione, non ha  ben governato e su questo tema ha avuto un atteggiamento palesemente contraddittorio. Sono Chiodi & soci che hanno taciuto troppo a lungo e poi tirato fuori una proposta avveniristica e non realizzabile al solo scopo di confondere e lasciare a governo e parlamento una scelta difficile e complicata perché non contestualizzata con una riforma istituzionale più ampia e generale. Lo avrà fatto solo per tentare la sua provincia purtroppo penalizzata in ogni ipotesi di riordino sia emersa nel lungo ed infinito dibattito? Il centro – destra di comune e provincia sono risultati inascoltati ed ininfluenti in una non scelta che potrebbe penalizzare Chieti e la sua provincia. Noi faremo i dovuti passaggi istituzionali, informeremo di quello faremo ed accadrà la pubblica opinione e non ci presenteremo con il cappello in mano ma forti di un disposto normativo che preserva la nostra sopravvivenza politica, istituzionale ed amministrativa. Altre province Abruzzesi sono soggetti a riordino. Da questa vicenda non si può però sottacere la richiesta elevatasi dai Sindaci dei comuni più grandi e rappresentativi dei territori che chiedono un riequilibrio dei servizi al cittadino utente che, da questa vicenda, debbono trarre  vantaggio concreto e non un ulteriore impoverimento. Su tutta la vicenda  riteniamo sia utile avere meno eroismi da propaganda e più azioni di squadra tese ad ottenere concreti risultati positivi.

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