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Consorzio di bonifica Sud: la nota del Pd provinciale

Il capogruppo D'Amico: “Siamo contenti per il pagamento di alcune mensilità arretrate ma sul futuro resta buio fitto”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Siamo contenti del fatto che i dipendenti abbiano potuto avuto pagate alcune mensilità arretrate ma il futuro, del consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto, resta  incerto e denso di un buio fitto. Nel mentre i dipendenti hanno passato un Natale più tranquillo di quello che a loro si prospettava solo qualche giorno fa, l’uomo del governo regionale allo scopo delegato per istituto, adotta toni e termini da campagna elettorale dimenticando di essersi concesso ben sei mesi in più d’incarico pieno di gratifiche d’ogni genere dove, piuttosto che comunicare, dovrebbe agire e realizzare. Ma tant’è. Non comprendiamo, ne c’interessa, a quali “famiglie” egli alluda nel suo comunicato stampa d’annuncio del pagamento degli stipendi ai dipendenti, perché è terminologia che appartiene ad altri luoghi Italici tristemente noti di cui siamo fortunatamente lontani per culto e tradizioni, ma a lui contestiamo una visione della democrazia intesa come occupazione sistematica, da silenti ed ubbidienti, di ogni spazio di potere e di governo.  E’ quello che è accaduto nel consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto dove ha imposto un suo equilibrio a propria immagine e somiglianza scevra ad ogni utile collaborazione, consiglio o suggerimento costruttivo che potessero aiutare a far uscire dal pantano e dall’ immobilismo l’ente consortile.

Lì chi si è disunito o distinto del pensiero unico dominate è stato prima emarginato e poi fatti fisicamente fuori ricorrendo a codicilli statutari e pareri legali opinabili e di parte.  

Questo è avvenuto con tutti al di là di qualsiasi ruolo si rivestiva o si rappresentava.

La richiesta delle dimissioni del presidente Fabrizio Marchetti e la contestuale nomina di un commissario ad acta non è stata da noi fatta per punire ma per aiutare a fare chiarezza su debiti e crediti che restano ancora del tutto incerti nonostante l’approvazione del bilancio cui, l’allegata relazione del collegio dei revisori dei conti, lascia aperti dubbi e perplessità d’ogni genere anche in ragione dei tanti ricorsi cui tutte  le procedure  restano tuttora aperte e gli esiti ancora incerti.

Riteniamo si sia adottata un’iniziativa parzialissima e limitata al doveroso pagamento di alcuni stipendi arretrati dei dipendenti di cui c’è poco da gioire rispetto ai macigni futuri che restano verso la quale bisogna ancora dare risposte.

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