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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Il consiglio comunale dice sì al metanodotto Larino-Chieti, ma la videocamera di un telefonino scatena il caos

Seduta turbolenta, in cui è bastato un cittadino che riprendeva l'intervento dell'assessore Colantonio a far interrompere la seduta, tra le vivaci proteste delle opposizioni

Subito dopo, è stata la volta della delibera che dà l’assenso al metanodotto Larino-Chieti della società Gasdotti Italia spa. “Un progetto - ha spiegato sempre l’assessore Colantonio - che occupa circa 1,8 chilometri sul territorio di Chieti”. Il capogruppo del Movimento 5 stelle Ottavio Argenio ha avanzato una pregiudiziale, poi respinta, sostenendo che il consiglio comunale non ha competenza su un argomento del genere: il parere sull’opera dovrebbe essere invece reso in conferenza dei servizi, rinviata dal ministero dello Sviluppo Economico a causa dei problemi sollevati dalla Soprintendenza dei beni archeologici del Molise. 

Respinta la pregiudiziale, la discussione si è tenuta normalmente. Ma, proprio mentre Colantonio illustrava la delibera, si è scatenato il caos. Un cittadino, poi rivelatosi un militante 5 stelle, stava riprendendo con il telefonino l’intervento dell’assessore. Questi ha chiesto l’intervento del presidente, che in effetti ha specificato che non sono consentite riprese in aula senza autorizzazione. A quel punto, si è scatenata la bagarre

Dai banchi della minoranza si sono levate più voci in difesa del cittadino che riprendeva, citando anche la mozione approvata per la trasmissione del consiglio in diretta streaming e le riprese delle tv, spesso presenti in aula. Ma Aceto è stato irremovibile, dicendo di dover intervenire per garantire la sicurezza di tutti (“E se fosse l’Isis?”, ha affermato) e ha sospeso la seduta, tra le proteste non proprio pacate dei 5 stelle Argenio e Manuela D’Arcangelo, di Raimondi e di Bruno Di Paolo (Giustizia Sociale), che rivendicavano la possibilità di riprendere le sedute pubbliche, garantendo la massima trasparenza ai cittadini. 

Circa 15 minuti, dopo aver fatto identificare il cittadino che riprendeva dall’agente di polizia municipale in servizio in aula, il consiglio è finalmente ripreso. Nonostante le proteste della minoranza, anche la delibera sul metanodotto è stata approvata con 13 voti favorevoli e 8 contrari. 

Ma per i 5 stelle quanto accaduto risulta inaccettabile: “Se non c'è nulla da nascondere, se l'azione amministrativa è così limpida e legittima – commenta Argenio – questa amministrazione ci deve una risposta esauriente e convincente sui reali motivi che, proprio oggi, hanno impedito la ripresa audio-video dei lavori del consiglio, a meno che qualcuno non voglia veramente convincerci, come è stato detto, dell'esistenza di un pericolo Isis in grado di minacciare l'ordine pubblico durante lo svolgimento delle assisi civiche”.

Per Raimondi, l’approvazione della delibera è “una scelta errata, per la realizzazione di un’opera inutile e dannosa come quella del metanodotto Larino – Chieti, di cui le popolazioni abruzzesi e molisane non hanno alcun bisogno, al contrario delle imprese di estrazione”. 

Calmati gli animi, sono poi stati approvati all’unanimità gli ordini del giorno sulla chiusura della polizia postale a Chieti (Marco Di Paolo), sull’assenza della banda ultralarga a Brecciarola e sulla manutenzione degli alberi in via Saline (Diego Costantini), e quella sulla rimozione delle fibre di amianto dal pavimento della scuola primaria di via Bosio (Luigi Febo).

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