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Commissione emergenza idrica, Marcozzi: "Nessun ingegnere idraulico tra le società di gestione idrica in Abruzzo"

La presidente dopo la prima seduta: "Troppe criticità. Su tutte le questioni torneremo a fare chiarezza da qui ai prossimi sei mesi"

Nessun ingegnere idraulico tra le società di gestione idrica abruzzese, tagli della tariffa impropriamente annunciati da Ruzzo reti e futuro del Cam a rischio: sono tantissime le criticità già emerse alla prima seduta della Commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica in Abruzzo. A fare il punto è la presidente della Commissione, Sara Marcozzi, al termine della riunione.   

“Sembra incredibile – commenta Marcozzi – ma abbiamo scoperto oggi che nessuna delle sei società di gestione del servizio idrico in Abruzzo, Gsa, Aca, Saca, Ruzzo, Sasi e Cam, ha nel proprio organico un ingegnere idraulico. L’Ersi ne ha uno solo, peraltro, prossimo al pensionamento. Una cosa veramente grave, soprattutto pensando al considerevole numero di dipendenti che queste hanno e, sicuramente, sarà premura della Commissione andare a fondo sulla pianta organica delle società di gestione in Abruzzo”.

Tra le maggiori preoccupazioni dei cittadini, specialmente alla luce dell'enorme aumento dei costi delle bollette, c'è il sistema tariffario. “Dobbiamo riportare quanto accaduto con la società Ruzzo Reti che, poco più di una settimana fa, ha annunciato un abbassamento delle tariffe del 10%. Ebbene – riferisce ancora Marcozzi - abbiamo scoperto che questa comunicazione sarebbe impropria e priva di qualsiasi certezza. Il motivo è che né Arera né Ersi, che si occupano di stabilirla, hanno fatto le necessarie comunicazioni all'ente. Significa che la Ruzzo Reti, da quanto è emerso, non aveva alcun titolo per dare questa informazione alla cittadinanza in autonomia perché la valutazione finale non risulta essere in capo al gestore”.

Dalla Commissione è emersa anche la grave situazione economica in cui verserebbe il Cam “che a causa dell’aumento dei costi dell’energia elettrica, potrebbe essere sull’orlo del fallimento. Infatti, a fronte di 22 milioni di euro di entrate, sarebbero già stati spesi 16 milioni di euro in bollette elettriche” rivela la presidente della Commissione d’inchiesta.

Tanti dunque, i problemi emersi nella prima seduta della Commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica in Abruzzo. “Un quadro desolante  -ammette ancora la presidente -   che certifica l'urgenza di un presidio fisso, in Abruzzo, che si occupi del ciclo dell'acqua. La sola nota positiva riguarda i finanziamenti per la rete idrica che potrebbero garantire una diminuzione drastica delle perdite, con ristrutturazione e digitalizzazione. Tutte questioni su cui torneremo a fare chiarezza da qui ai prossimi sei mesi, il tempo di durata della Commissione”. 
 

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