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Aggressione omofoba, Idv presenta mozione contro il razzismo

Stamani (6 giugno) il capogruppo in consiglio El Zohbi chiederà all'amministrazione di impegnarsi per favorire i valori della tolleranza e della non violenza. La mozione prevede che il comune sia parte civile contro episodi che ledono la città

Mozione dell’Idv in consiglio comunale contro la violenza e il razzismo. Stamani (mercoledì 6 giugno) il capogruppo Bassam El Zohbi, di comune accordo con il circolo Idv Iovale, presenterà una mozione tramite cui sindaco e giunta saranno impegnati a promuovere un piano permanente e costante di iniziative, condivise con le associazioni e gli Istituti scolastici di Chieti e finalizzate alla promozione della cultura della tolleranza, dell'anti-omofobia, del rispetto per la diversità altrui in termini di razza, sesso e sue lecite manifestazioni, religione, lingua, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Qualora la mozione sia approvata, l'ente sarà obbligato a costituirsi parte civile in tutti i processi nei quali l'immagine della città di Chieti sia compromessa da atti contrari al rispetto per la Costituzione, per la Natura e la vita in ogni sua forma e diversità.

Lo annuncia il coordinatore regionale Giovani Idv, Giampiero Riccardo, dopo l’aggressione di domenica scorsa (3 giugno) ai danni di un gruppo di giovani omosessuali all’uscita da un bar di Chieti Scalo.

“Giovani bulli arrestati per estorsione alla Trinità, giovani che si sballano e devastano l'infopoint del Centro Servizi Volontariato in corssso Marrucino, giovani denunciati per pestaggi e insulti omofobi, conditi da lancio di sassi allo Scalo: Chieti è ormai preda di episodi di violenza e intolleranza sempre più frequenti”, commenta Riccardo.

L'indifferenza con la quale la città assiste a questo preoccupante fenomeno non dovrebbe stupire più di tanto – prosegue - considerando che perfino il primo cittadino, ovvero il sindaco Umberto Di Primio, solo poche settimane fa si esibiva negli ormai noti insulti xenofobi a danno dell'ex allenatore del Pescara Zdenek Zeman. La politica insomma, oltre a manifestare una cronica incapacità di disegnare prospettive e restituire un livello minimo di speranza, che permetta ai giovani di guardare al futuro con ritrovato ottimismo, a volte condivide e strumentalizza l'omofobia da una buona parte di cittadinanza. Chieti però non è razzista”.

“Questo esasperato machismo e campanilismo tramite cui si presume di rappresentare la città  - continua Giampiero Riccardo - è solo il simbolo di una limitatezza e devianza mentale, che andrebbe curata con opportune terapie. La frustrazione e l'ignoranza di pochi, non possono in alcun modo avere ripercussioni negative sull'immagine della cittadinanza intera. L'unica cosa che sta diventando davvero intollerabile è la vergogna suscitata da certi atti, intrisi di ignoranza e disprezzo per la vita. Sui social network si arriva perfino a rimpiangere di essere nati a Chieti e a questo punto può bastare. A questo degrado va posto un argine, con azioni risolutive”.

“Questo – conclude - è il segnale che lanciamo sia ai violenti, che da oggi in poi pagheranno di tasca propria le conseguenze delle loro azioni, sia al resto della cittadinanza, che non si rassegna all'inciviltà e vuole costruire una Chieti vivibile, in cui parole come solidarietà e tolleranza abbiano ancora un valore reale”.

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