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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Wwf: "Tanti risultati raggiunti nel 2022, ma ancora troppe minacce per la natura"

Il punto sulla situazione dell’ambiente e della natura in Abruzzo

Un 2022 scandito da grandi risultati, ma con ancora troppe minacce per la natura che si affacciano davanti al nuovo anno.

L’associazione del Panda fa il punto sui principali avvenimenti dell’anno appena concluso: dalla festa per i primi 50 anni sul territorio tenutasi a settembre nel museo universitario di Chieti all’importante riconoscimento per Luciano Di Tizio che è stato nominato presidente del Wwf Italia.

Sul fronte delle aree protette, il Wwf sottolinea come, purtroppo, “anche quest’anno manca all’appello il Parco nazionale della Costa teatina: individuato nel 1997, istituito nel 2001 e perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, non è mai stato attivato, di fatto lasciando un territorio come quello della costa dei trabocchi in balia di programmazioni non strutturate, interventi spot non organizzati in una visione comune o peggio di speculazioni e gestioni discutibili come quelle a cui si assiste ad esempio sulla Via Verde”. 

Positivo invece il bilancio delle 6 oasi Wwf presenti in Abruzzo: in queste, e in altre tre aree nelle quali si stanno sperimentando iniziative di gestione insieme a diverse associazioni e/o gruppi locali, si sperimentano laboratori per tecniche di gestione creando anche opportunità lavorative, preziose soprattutto nei piccoli centri. “Per il terzo anno consecutivo le attività organizzate per il World Wetland Day hanno avuto il riconoscimento di MedWet e sono state patrocinate dall’Ofb, Ufficio Francese per la Biodiversità – ha dichiarato Andrea Rosario Natale, direttore dell’Oasi Wwf e riserva regionale “Lago di Serranella” e coordinatore dello Iaap-Wwf- ma soprattutto, l’Oasi di Serranella sarà uno dei 50 siti (l'unico sito in Abruzzo) dove saranno sviluppate e attuate azioni di ripristino e recupero in favore della testuggine palustre (Emys orbicularis) del progetto life urca proemys (LIFE21-NAT-IT-LIFE) coordinato dal Wwf Italia come capofila e co-finanziato dall’Unione Europea”.

Continua anche l’impegno per tre specie simbolo: orso bruno marsicano, fratino e lupo.

Sul tema mare e costa, il Wwf ha ribadito quanto il litorale abruzzese si presenti fragile ed esposto all’erosione. “Manca una visione lungimirante che punti alla risoluzione delle criticità e si procede con strumenti obsoleti che ripropongono l’infrastrutturazione dell’ecosistema costiero. Emblematico l’esempio della gestione della Costa dei Trabocchi, che avrebbe bisogno di idee di rilancio per un approccio completamente nuovo anche verso il turismo e che invece vede riproporre espansioni urbanistiche, come nel prg di Ortona, o la costruzione di impianti impattanti come il nuovo cementificio di Vasto a ridosso della Riserva di Punta Aderci contro il quale il Wwf – ricordano dall’associazione - insieme a Legambiente, ha intrapreso una battaglia legale”. 

È proseguito anche nell’ultimo anno l’impegno del Wwf per la tutela del territorio attraverso battaglie su vertenze storiche: la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, la tutela dei territori attraversati dal metanodotto Snam e della centrale di Sulmona, l’opposizione ai nuovi centri commerciali in zona Megalò. “In Abruzzo siamo purtroppo ancora molto lontani da una pianificazione rispettosa del territorio e indirizzata al consumo zero di suolo e molto spesso è necessario ricorrere a vie legali per scongiurare la realizzazione di scellerati progetti, con un lavoro molto intenso da parte dei volontari e dei legali del Wwf” ha commentato Nicoletta Di Francesco, presidente del Wwf Chieti-Pescara.

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