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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Ottimismo degli operatori turistici per la stagione estiva, ma prenotazioni ancora a rilento

Lo studio della Cna Abruzzo: presto per tracciare bilanci positivi, ma già pesano prezzi e soggiorni minimi

Estate nel segno dell’incertezza per il turismo in Abruzzo: secondo uno studio della Cna in hotel, b&b, agriturismi e stabilimenti balneari le prenotazioni e le presenze vanno ancora a rilento, ma gli operatori turistici guardano con ragionevole ottimismo alle settimane clou della stagione estiva. “Dal quadro che stiamo tracciando con i nostri associati – spiega il responsabile regionale di Cna Turismo, Gabriele Marchese – emerge una situazione estremamente variegata. Ci auguriamo che alla fine si possano trarre conclusioni positive, ma intanto registriamo un quadro mutevole, a seconda di luoghi e contesti: soprattutto, risultati diversificati a seconda che si faccia riferimento a prenotazioni singole, di gruppi organizzati,  al turismo esperienziale”.

Per quanto riguarda il turismo costiero, secondo Mario Angelo Narcisi, titolare di un hotel nel cuore di Roseto degli Abruzzi: “Al momento abbiamo un boom di richieste di informazioni, che però ancora non si traducono in prenotazioni effettive. I prossimi giorni saranno decisivi”. Segnali diversi da Vasto, secondo il racconto di Angelo Pollutri che gestisce un “tre stelle”: “Rispetto al 2022 stiamo lavorando in modo molto diverso, con gruppi organizzati che hanno assicurato ottime presenze fino al 22 luglio. Ma dal 24 luglio al 12 agosto, per ora, i segnali parlano di calo impressionante”ammette. Per Antonio Raspa, titolare a San Salvo di un villaggio turistico, “si viaggia al di sotto dei numeri dell’anno passato. Quanto al Giro d’Italia, che qui ha fatto tappa, gli effetti benefici si sono visti solo in quei giorni, senza alcuna onda lunga”. Claudio Mille, portavoce di Cna Balneari Abruzzo e gestore di uno lido a Montesilvano  parla di “una buona prospettiva per il periodo di Ferragosto, mentre sin qui hanno fatto da traino gli eventi sportivi”, mentre Luigi Di Marco dal cuore del lungomare pescarese segnala “come in questo inizio stagione abbia inciso molto il fattore tempo. Comunque, tra le note positive, la forte presenza di turisti provenienti da fuori regione”.  

Dall’Abruzzo costiero all’Abruzzo interno, ma sempre restando in hotel. Giorgio Carissimi descrive l’andamento altalenante del suo “quattro stelle” nel centro dell’Aquila: “Meno 20% di presenze, nel mese di maggio, ma 5% in più sul 2022 a giugno”. Igor Antonelli, titolare di due b&b all’Aquila ed Ocre, parla «di una riduzione del 20% circa delle presenze”. Se per Matilde Landriscina, che gestisce il suo b&b a Scanno “per adesso i numeri sono gli stessi dell’anno passato”, nello stesso perimetro Enrico Silla segnala invece nel suo garni un “meno 28% di presenze a giugno”. Con Carlotta Negro che dal suo hotel parla di “un dato buono ora, a fronte di un giugno brutto. Stiamo tornando a livelli pre-Covid, anche se sul mercato tedesco siamo sotto di un buon 30%”.  

In altre località i bilanci presentano luci e ombre: se Luigi Di Lello segnala sin qui “una caduta del 35% delle presenze” nel suo b&b di Scerni, Ludovica Tatone dalle colline pescaresi di Moscufo, racconta di “un buon andamento a maggio e giugno, con il 20% in più di presenze, ma un calo considerevole a luglio in misura del 25%”. Nell’area frentan, infine, si risente dei problemi legati al tempo inclemente: “I dati sono molto contraddittori tra maggio, nel segno negativo, e giugno che è invece andato bene, con un inizio luglio nel segno della stabilità – dice Cristian Borrelli, albergatore a Lama dei Peligni - a questo dipende soprattutto dalla varietà del tipo di clientela con cui operiamo, nel bene e nel male”.

“Dobbiamo guardare con molta cautela ai dati che circolano, improntati a un ottimismo che per ora non mi sembra sia confermato dai riscontri sul campo” è il parere del presidente di Cna Turismo Abruzzo, Claudio Di Dionisio, che aggiunge: “è presto per tracciare bilanci dell’estate 2023, per adesso si segnala un Abruzzo a due velocità, con l’entroterra in maggiore sofferenza e una grande quantità di posti ancora disponibili in hotel e strutture ricettive varie”. 

Di Dionisio analizza i possibili motivi di questa condizione di incertezza, come ad esempio il fattore maltempo “che incide quando vedi revoche di prenotazioni, ma qui non ci sono proprio le prenotazioni”. Sui dati che circolano sulle presenze, poi, a detta del presidente di Cna Turismo va fatta qualche precisazione: “I numeri riflettono dell’effetto-accoglienza dei profughi diguerra ucraini. Ci sono hotel pieni al 100% della loro capienza da inizio del conflitto: ma di profughi, non di turisti. Si sarebbero potute e dovute operare scelte alternative per accogliere giustamente chi fugge dalla guerra, non usare solo gli hotel: ci sono gli edifici delle colonie, ad esempio. Se a un imprenditore proponi 365 giorni di occupazione delle stanze a 50 euro al giorno a persona, che interesse potrà mai avere a fare altro?”.

Capitolo prezzi: “Viaggiamo mediamente a quote più alte del 30% rispetto ad altri territori, e questo non è giustificabile. Con il risultato di essere più deboli rispetto ad altre regioni concorrenti, che vedono affluire famiglie grazie a costi più ridotti”. Dionisio critica anche la scelta “non comprensibile” di alcuni albergatori di fissare un minimo di notti di presenze, in genere tre, da parte di molti esercizi alberghieri, per accettare la prenotazione: “altro fattore che penalizza soprattutto il turismo dei week-end, anche in questo caso di famiglie che scelgono soggiorni più brevi”. Ultimo punto, la promozione: “Vanno bene le iniziative presentate dalla Regione, anche se la tempistica lascia un po’ perplessi. È questione complessa, che riguarda la promozione del territorio, la realizzazione di pacchetti mirati, la concertazione con il mondo dell’impresa, lo sviluppo di collegamenti internazionali: va bene promuovere la costa dei trabocchi, ma se poi l’effetto svanisce in poche settimane devi chiederti perché”.  

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