Isee 2024: perché e come farlo e quali documenti occorrono
Dove fare l’Isee 2024? Si può fare rapidamente e autonomamente online, direttamente sul portale Inps
Finite le feste è tempo di pensare ai nuovi documenti che occorrono per ottenere nuovamente agevolazioni e bonus fiscali e governativi. Solo facendo nuovamente l’Isee 2024 sarà possibile continuare a ottenere determinati benefici.
Perché fare l’Isee 2024? Perché quello 2023 è scaduto lo scorso 31 dicembre e solo in questo modo sarà possibile continuare a percepire somme, quali bonus nido, assegno unico e altre agevolazioni, oltreché pagare meno alcune tasse, come quelle universitarie.
Come fare l’Isee 2024? Per ottenere l’Isee (indicatore situazione economica equivalente) è necessario compilare la Dsu, ossia la dichiarazione sostitutiva unica. Qui andranno inseriti dati anagrafici, redditi percepiti e situazioni patrimoniali del nucleo familiare.
Dove fare l’Isee 2024? Si può fare rapidamente e autonomamente online, direttamente sul portale Inps. In alternativa si può richiedere al al Caf, al Comune di residenza o all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata.
Quali documenti occorrono? Ne servono diversi, a meno che non siete già censiti dall’ente che eroga la prestazione. In particolar modo servono:
- documenti di identità e codice fiscale dei componenti del nucleo familiare
- contratto di affitto registrato in caso di residenza in locazione al momento della sottoscrizione della Dsu
I redditi da presentare sono quelli percepiti nel 2022, quindi:
- modello 730 e/o modello redditi 2023 e per i dipendenti/pensionati modelli Cu 2023, riferiti ai redditi del 2022
- certificazioni relative a redditi esenti da imposta o assoggettati a imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta
- altra documentazione attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all'estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche, somme percepite da enti musicali, filodrammatiche e similari etc...
- dichiarazione Irap per imprenditori agricoli
- valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria al 31/12/2022
- sentenza di separazione o divorzio con l’indicazione dell’eventuale assegno di mantenimento per i figli
Patrimonio mobiliare e immobiliare:
- documentazione attestante il valore del patrimonio mobiliare: depositi bancari e/o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, bot, cct, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare, anche detenuto all'estero.
- tipologia (esempio: conto, conto deposito, deposito vincolato etc) e numero identificativo del rapporto patrimoniale, codice fiscale dell'istituto bancario o società di gestione del patrimonio, data di apertura ed eventualmente di chiusura dei rapporti patrimoniali.
- saldo e giacenza media annua riferita a depositi bancari e/o postali (estratti conto trimestrali e/o mensili)
- per lavoratori autonomi e società: patrimonio netto risultante dall'ultimo bilancio presentato ovvero somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti
- certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, e/o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all'estero (fabbricati, terreni agricoli, aree edificabili). Valore IVIE dell'immobili detenuti all'estero.
- atto notarile di donazione di immobili (solo per le richieste di prestazioni sociosanitarie residenziali)
- certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l'acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà
- certificazione inerente altra attività finanziaria posseduta al 31/12 /2022.
- targa o estremi di registrazione al P.R.A. e/o al R.I.D. di autoveicoli e motoveicoli di cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto.
In caso di disabilità bisogna presentare la certificazione della disabilità (denominazione dell'ente che ha rilasciato la certificazione, numero del documento e data del rilascio) ed eventuali spese pagate per il ricovero in strutture residenziali (nell'anno precedente la presentazione della Dsu) e/o per l'assistenza personale (detratte/dedotte nella dichiarazione dei redditi del secondo anno precedente a quello di presentazione della Dsu).