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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Consorzio tutela: al Vinitaly si punta sul nuovo "Modello Abruzzo"

A Verona, in occasione della 55esima edizione, dal 2 al 5 aprile, sarà presente con uno spazio di 1.500 metri quadri riservato ai vini abruzzesi

Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo sbarca al Vinitaly. A Verona, in occasione della 55esima edizione, dal 2 al 5 aprile, sarà presente con uno spazio di 1.500 metri quadri riservato ai vini abruzzesi, come sempre nel padiglione 12. Saranno un centinaio i produttori presenti, dei quali cinquantuno nell’area allestita dal Consorzio, che sarà suddivisa in base al nuovo 'Modello Abruzzo', pubblicato dal ministero dell'Agricoltura sulla Gazzetta Ufficiale e in vigore dalla vendemmia 2023.

I produttori saranno quindi presenti con tutte le nuove annate in spazi brandizzati con le quattro appellazioni provinciali per le Doc d’Abruzzo: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila; Terre di Chieti. Diventa ufficiale anche a livello di immagine e di comunicazione la svolta epocale che sta vivendo l’enologia regionale.

“L’Abruzzo - spiega ad Adnkronos vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente - anche quest’anno sarà presente al Vinitaly per continuare l’opera di promozione di quella che è ormai considerata una delle principali eccellenze del made in Italy. Nell’edizione 2023 il nostro comparto vitivinicolo ritorna a Verona sotto il prestigioso vessillo del brand Abruzzo, sempre più riconoscibile, unico e internazionale: saremo nel cuore della vetrina mondiale dell’enologia con una partecipazione unitaria dei produttori per presentare i nostri vini eccellenti, sempre più richiesti e amati, sia dai mercati nazionali che da quelli internazionali. "Come lo scorso anno, il sostegno della Regione Abruzzo sarà massimo per dare sempre maggiore forza all’export di un territorio vocato alla produzione di grandi vini. Saremo al fianco delle aziende vitivinicole, dei consorzi di tutela, e sosterremo tutte le attività di promozione delle nostre denominazioni in Europa e nel resto del mondo, contribuendo a valorizzare le nostre eccellenze e, nel contempo, ad incrementare il valore dell’export del vino abruzzese”.

"Finalmente, con il via libera dal Masaf all’introduzione del nuovo 'Modello Abruzzo', i viticoltori si preparano, per la vendemmia 2023, ad andare incontro a una svolta che ha l’obiettivo di rafforzare la comune identità dell’enologia regionale valorizzando al contempo i singoli territori e rendendo ancora più riconoscibile la scala dei valori”, afferma il presidente del Consorzio Alessandro Nicodemi. ”Arriviamo a questo Vinitaly con la consapevolezza che andremo finalmente ad agevolare così la promozione e la comunicazione perché questo Modello renderà le diverse zone di produzione molto più riconoscibili sui mercati, soprattutto all’estero, e esalterà sempre di più il binomio vino/territorio; d’altro canto, l’introduzione di un’unica Igt Terre d’Abruzzo con il riferimento al territorio distintivo che va a sostituire le 8 attuali crea una forte immagine regionale sopperendo all’attuale frammentarietà che risulta davvero poco incisiva".

Oltre alle 51 aziende suddivise nelle diverse aree di produzione dell’area allestita dai due Consorzi - il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e il Consorzio di tutela Colline Teramane - e confermata anche l’area tasting consortile con oltre 300 etichette in degustazione e una sala dedicata, dove si alterneranno conferenze, presentazioni e degustazioni.

“Un Vinitaly importante, quello del 2023, perché cade nell’anniversario - sottolinea Enrico Cerulli, presidente del Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane - dei vent’anni della Denominazione. Dal 2003 siamo stati in grado di affermare l’esistenza del luogo Colline Teramane, conferendogli quella importanza che hanno alcune zone per le loro regioni: penso alla Valpolicella per il Veneto, alla Franciacorta per la Lombardia. Oggi abbiamo davanti una sfida importante: fare in modo che i viticoltori credano sempre di più nel Colline Teramane Docg aumentando i volumi di produzione del proprio vino di punta perché emerga sempre di più con forza, trovando il suo posizionamento nella grande ristorazione italiana e sul mercato internazionale”.

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