Lo sport entra in carcere a Chieti: il progetto del Coni
Pallavolo, calcetto, ginnastica a copro libero sotto la guida degli istruttori professionali. Firmato in carcere a Chieti un protocollo di intesa della durata di tre anni per attivare percorsi di pratica sportiva e formativa
Firmato il protocollo d’intesa fra Coni e casa circondariale di Chieti e presentato il progetto Sport in carcere. Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Madonna del Freddo, sono state illustrate le attività sportive che da subito coinvolgeranno i detenuti e le detenute: calcio a 5 e ginnastica per gli uomini, allenamenti e tornei di pallavolo più ginnastica a corpo libero per le donne. Con i gruppi ci saranno gli istruttori professionisti Alessandra D’Alimonte ed Ennio Mariannetti e Maria Rosaria Di Gregorio.
“Lo sport ha una grande rilevanza sotto molteplici aspetti: quello della salute, e del rigore nello stile di vita molto importante soprattutto per chi ha avuto esperienze di tossicodipendenza – ha sottolineato la direttrice del carcere Giuseppina Ruggero - Il problema riguarda gli spazi adibiti negli istituti più datati come il nostro ma ho potuto contare sul prezioso contributo del comandante Di Bartolomeo e della dottoressa Raciti che hanno saputo individuare le aree adattabili all’attività sportiva e in particolare al corpo libero e al calcio a 5".
In carcere molte patologie come le malattie cardiovascolari o il diabete trovano terreno fertile. Colpa anche di un cattivo modo di alimentarsi, del fumo, del lasciarsi andare. Per questo il Coni ha previsto anche delle lezioni sulle corrette abitudini alimentari e sul primo soccorso. Il Coni inoltre, come ha sottolineato il delegato Milozzi, si impegnerà a fornire le attrezzature e l’abbigliamento a tutti i partecipanti.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche i detenuti presenti come Mimmo, che ha ricordato l’importanza dell’attività fisica: “Quando sono entrato pesavo 140 chili – ha raccontato - e mi sono reso conto che dovevo fare qualcosa per il mio benessere. Così ho cominciato a muovermi svolgendo quotidianamente corsa, flessioni, esercizi alla sbarra riuscendo a perdere ben 45 chili. Oggi sto davvero bene grazie allo sport che mi aiuta anche a scaricare le tensioni e a dormire meglio. Sicuramente ci vorrebbero più spazi per l’attività sportiva come una piccola palestra”.
L’obiettivo del Coni, come ha riferito il presidente regionale Imbastaro, ora è allargare l’iniziativa al maggior numero di carceri.