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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cupello

Schianto mortale sulla Trignina, il dolore di tre comunità sotto schock

I sindaci di Fresagrandinaria, Schiavi d'Abruzzo e Tufillo: «Stiamo facendo il possibile per supportare le famiglie»

Verrà probabilmente effettuata un'autopsia sul corpo di Alessio Amicone, il ristoratore di Schiavi d'Abruzzo che ha perso la vita nel tragico incidente avvenuto ieri, 30 ottobre, sulla statale Trignina in territorio di Cupello, fra gli svincoli di San Salvo e la Fondovalle Treste. L'uomo, che domani avrebbe compiuto 43 anni, era alla guida di una Mercedes Classe A quando ha perso la vita in un frontale avvenuto contro una Audi Q2 al cui interno viaggiava una famiglia composta dal padre 41enne di Fresagrandinaria, dalla madre 36enne originaria di Tufillo, dal figlio di 4 anni e da una neonata di soli 10 mesi, che ha tragicamente perso la vita nello schianto.

Il corpo del 43enne e della piccola si trovano al momento nell'obitorio dell'ospedale clinicizzato di Chieti a disposizione dell'autorità giudiziaria e i due mezzi coinvolti nell'incidente sono stati posti sotto sequestro. Sembrano fuori pericolo i genitori e il fratellino della neonata: il padre di famiglia si trova ricoverato a Chieti, dov'è vigile e cosciente, mentre la madre, che era alla guida dell'auto, è all'ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto e il bambino nel nosocomio di Pescara. Ma al di là delle eventuali fratture, adesso è necessario fare accertamenti approfonditi sullo stato degli organi interni.

Ancora sotto schock le comunità dei tre centri di Fresagrandinaria, Schiavi d'Abruzzo e Tufillo. 
«Di sicuro faremo tutto ciò che è possibile per stare accanto alla famiglia in questo momento terribile» dice il sindaco di Fresagrandinaria, Lino Giangiacomo, mentre il primo cittadino di Schiavi d'Abruzzo, Luciano Piluso, assicura che «tutta la comunità farà il modo di fornire un supporto, in particolar modo dal punto di vista pratico».

Un commento sul grave incidente arriva dal sindaco di Tufillo, Ernano Marcovecchio: «Di fronte alla morte di una bambina così piccola, una vittima innocente, l'intero paese è rimasto scioccato. Ma penso che la responsabilità dei continui incidenti che si verificano sulla Trignina non sia da attribuire alla strada, ma agli automobilisti indisciplinati che la percorrono senza tener conto dei limiti di velocità e dei tratti caratterizzati dal divieto di sorpasso. Sono convinto della necessità di un'opera di sensibilizzazione in tal senso». Solo 10 giorni prima un camion si era rovesciato nello stesso tratto di strada, l'autista era finito in ospedale senza fortunatamente riportare ferite gravi.

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