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Cronaca

Processo Bussi, gli ambientalisti in presidio: "La vera giustizia è la bonifica"

Gli attivisti manifestano mentre ha preso il via in Corte d'Assise il processo sulla mega discarica di Bussi sul Tirino. Diverse associazioni ammesse come parti civili

Ha preso il via questa mattina a Chieti in Corte d'Assise il processo sulla mega discarica di Bussi sul Tirino.

Al palazzo ex Upim, sede provvisoria del tribunale teatino, decine di attivisti si sono dati appuntamento per il sit-in promosso nell'ambito della campagna 'Stop Biocidio'. Sotto lo slogan “La vera giustizia è la bonifica” hanno sfilato in corso Marrucino i rappresentanti del Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, del Wwf, di Abruzzo Social Forum, Zona 22, del M5S, di Prc e dell'Unione sindacale di base.

Diciannove i dirigenti della Montedison imputati. Sono accusati di disastro ambientale e avvelenamento delle acque. Dopo due rinvii, il 27 novembre e il 13 gennaio, il processo oggi è finalmente entrato nel vivo.

Nella prima parte dell’udienza sono state esaminate le richieste, vecchie e nuove, per la costituzione delle parti civili. Tra i comuni ammessi a costituirsi parte civile oggi anche quelli di Spoltore, Alanno e Popoli  assieme alle associazioni Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Marevivo, Codici Abruzzo. Non ammesse invece Lac, Lav, Ampana, Lida, Codacoms, Assoconsum, Cgil, e nemmeno l’Arta.

Le udienze, come stabilito dal giudice Geremia Spiniello, si terranno ogni venerdì.

All'udienza, che è iniziata alle 9 ed è proseguita fino alle 17, la metà degli imputati ha chiesto di essere ammessa al rito abbreviato condizionato alla effettuazione di una perizia tossicologica. La Corte d'Assise di Chieti si pronuncerà il prossimo 7 febbraio.

“Auspichiamo che la giustizia faccia rapidamente il suo corso, grazie ai ritmi cadenzati che il presidente Spiniello ha imposto al processo – ha detto il presidente del Wwf Abruzzo Luciano Di Tizio –  ma ribadiamo che, al di là dell’esito della vicenda giudiziaria, è fondamentale per gli abruzzesi che si arrivi anche alla bonifica dei siti inquinati”.

“Stamattina eravamo in strada per ribadire la nostra contrarietà verso chi fa profitto sulle nostre vite e sul nostro territorio – spiegano gli attivisti -  non vogliamo che i nostri figli muoiano per i profitti di qualcuno, chi inquina e ha inquinato deve pagare, deve prevalere il principio di precauzione, perché la sobrietà e non il consumismo, può garantire la felicità”.

Manifestazione processo Bussi / foto Zona Ventidue

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