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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Ombrina, il Wwf diffida il Ministero dell'Ambiente: "Il progetto va respinto"

L'associazione ambientalista mobilita i suoi avvocati: la richiesta della Medoilgas doveva essere rigettata nel 2010: "Illegittimo e abnorme il congelamento della pratica"

Il Wwf Abruzzo, tramite il suo avvocato e vicepresidente Herbert Simone, ha inviato una diffida al Ministero dell’ambiente affinchè disponga “il ritiro in autotutela del giudizio positivo di compatibilità ambientale della piattaforma petrolifera Ombrina Mare in quanto completamente illegittimo e abnorme”.

Il progetto della Medoil Gas viene ritenuto “assolutamente inaccettabile perché contrastante con la normativa settoriale, incompatibile con gli interessi del territorio e della collettività abruzzese e del tutto irrazionale considerate le esigenze di protezione dell'ambiente che hanno portato alla previsione del Parco Nazionale della Costa teatina, il cui procedimento istitutivo è oggi in itinere”.

Nella diffida il Wwf evidenzia “un profilo di radicale illegittimità e abnormità del procedimento che lo rende nullo e illegittimo: l'istanza di pronuncia di compatibilità ambientale riguardante il progetto fu presentata dalla Medoilgas Italia il 3 dicembre 2009. Il 7 ottobre 2010 la commissione VIA e VAS del Ministero adottò un giudizio negativo di compatibilità ambientale alla luce delle limitazioni alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi poste dal D.Lgs. n. 128/2010, il cosiddetto 'decreto Prestigiacomo'. Ebbene il procedimento avrebbe dovuto a quel punto essere immediatamente definito in senso ostativo mediante l'adozione formale di un provvedimento di rigetto, tenuto conto della normativa vigente in quel momento e del giudizio negativo già espresso dalla Commissione VIA. Risulta invece che il procedimento sia stato congelato e sospeso contravvenendo alle più elementari regole che disciplinano i procedimenti amministrativi. La violazione delle suddette regole ha permesso la anomala ripresa del procedimento di autorizzazione del progetto di sviluppo del giacimento Ombrina Mare”.

Questo vizio di forma rende evidentemente illegittimi i passaggi successivi e per questo il Wwf oggi chiede al Ministero il ritiro in autotutela di tutti gli atti adottati nel 2012 e nel 2013, resi possibili soltanto dalla violazione delle regole.

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