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Cronaca

Miserere a Porta a Porta per la puntata sul terremoto, Obletter scrive a Bruno Vespa

Il Governatore dell'arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti: "Sarebbe bello che in altre occasioni, ella presenti il Miserere non dell'Aquila ma di Selecchy, il suo autore"

La prima puntata di Porta a Porta su Raiuno dedicata al terremoto del 24 agosto si è aperta con le note del Miserere di Selecchy in sottofondo, che il conduttore Bruno Vespa ha presentato come quello dell'Aquila.

Il Governatore dell'arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti di Chieti, Giulio Obletter, ha scritto una lettera al Vespa con alcune precisazioni "pur nel profondo rispetto della tragedia che impone l'astenersi da polemiche di campanile", specifica.

Di seguito il testo integrale:

Gent.mo direttore,

senza alcun intento polemico ma solo per una doverosa precisazione, vorrei segnalarle che il Miserere, che dal 1954 è cantato all’Aquila, è del compositore teatino Saverio Selecchy, nato a Chieti nel 1708 ed ivi morto nel 1788. Fra le tante opere dello stesso, è in primo piano il Miserere che, sin dagli anni trenta del settecento, fu eseguito durante la Processione del Venerdì Santo di Chieti (a detta di molti la più antica d’Italia, 843).

Il M° Selecchy era contemporaneamente Maestro di Cappella della Cattedrale di S. Giustino e della Nobile Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, che mi onoro di governare e che dal 1603 organizza la Processione, alla quale donò in perpetuo il suo struggente spartito con l’obbligo morale di eseguirlo durante la Solenne Processione.

Il sentimento che lega i miei concittadini a questo canto e alla Processione è semplicemente indicibile.

Grande pertanto fu il dolore quando, - senza mai chiedere né informare alcuno - fra Roccioletti “rubò” il nostro Miserere e comprò musici e cantori (sue testuali parole) per eseguirlo la prima volta nel 1954 all’Aquila. Devo dirle francamente che, per oltre cinquant’anni, questo episodio è rimasto per noi una ferita aperta. Quando però alle 3,32 del 9 Aprile la terra tremò, tutto passò e personalmente, oltre fare quel poco che si poté in quelle ore, chiesi se i nostri Fratelli Aquilani avessero voluto che Coro e Orchestra di Chieti (300 elementi) venissero a suonare insieme il Miserere in processione.

Non fu possibile e, allora, la sera del Venerdì Santo dell’anno 2009, sul punto più alto di Chieti che guarda il Gran Sasso, volli far fermare la Processione, girare Cantori e Musici verso L’Aquila, per intonare il Miserere. (foto)

Quest’anno, invitato da Angelo De Nicola in una conferenza all’Aquila, ho ricordato, fra la commozione dei presenti, questo episodio: era presente anche fra Roccioletti (che morirà poche settimane dopo) con il quale abbiamo sancito pace definitiva augurandoci che il Miserere diventi l’inno di tutte le Processioni d’Italia.

E’ un piccolo, significativo episodio che mi piaceva fosse conosciuto.

Sarebbe bello che in altre occasioni, anche per il rispetto per la storia e le persone che l’hanno attraversata, Ella presenti il Miserere non “dell’Aquila” ma di Selecchy il suo Autore.
 

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