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Cronaca

Il romanzo autobiografico che scuote i pregiudizi: "Anche in carrozzina si può fare tutto"

Paola Leccese, teatina, si racconta nel volume "Mai stata in ginocchio", che verrà presentato domenica al Gran Caffè Vittoria

La sua storia inizia nel 1958, poco prima che la scienza mettesse a punto il vaccino definitivo per la poliomelite. “Fui colpita dall’ultima epidemia - racconta - all’epoca esisteva solo una puntura, che non poteva essere somministrata prima dei 6 mesi. Io mi ammalai a 4”. Prima 40 giorni di febbre, poi un lunghissimo ricovero ad Ancona, fino alla diagnosi definitiva. Da allora, l’inizio di una vita “diversa”, secondo le etichette canoniche, che però, per l’autrice, diversa non è. “L’handicap e la diversità in genere - spiega - sono soprattutto un problema culturale, a cui bisogna educare sin da bambini. La malattia è ancora legata a un senso di vergogna, ma bisogna far capire anche ai più piccoli che la diversità è di questo mondo. Io voglio dare un fiato di speranza”.

La speranza e la forza di chi, nonostante quaranta interventi chirurgici in nove anni, le barriere architettoniche - e soprattutto quelle mentali di tanti - i pregiudizi e le difficoltà, ce l’ha fatta e quotidianamente cerca di realizzare il meglio. “Ogni giorno - racconta ancora l’autrice - mi sentivo di graffiare la vita. E in questi anni mi sono sentita molto fortunata”. 

La forza è arrivata dall’appoggio di una madre raccontata con grandissima ammirazione nel romanzo, da una fede salda e dai traguardi conquistati negli anni. Ma anche, ammette, dalla possibilità economica della famiglia di poterla assistere nel migliore dei modi. 

Oltre la carrozzina modello Ottobock, indispensabile a conservare un’autonomia, che nel libro viene accostata alla motocicletta Ducati regalata al figlio, c’è però molto di più. “Io - puntualizza l’autrice - sono semplicemente Paola”. Che ha scelto di raccontarsi a pieno, pregi, difetti, fallimenti compresi. E che racconta di amare molto lo sport, la corsa sulla spiaggia e la danza: "Guardando gli altri, riesco a farlo anche io".

E all’ultima pagina di “Mai stata in ginocchio” non c’è la storia di una persona che si muove in carrozzina o che deve programmare ogni sua giornata in base alle barriere architettoniche. Ma solo la vicenda di una donna che fa, ogni tanto cade, poi ottiene ancora più successi di prima, e continua a condurre la battaglia quotidiana di ciascuno per la serenità.

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