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Cronaca Vasto

Lavori non pagati: imprenditore vastese in sciopero della fame a oltranza

Massimo Tomeo dal 3 settembre ha cominciato lo sciopero della fame ad oltranza sostando e dormendo nel suo camioncino davanti all'edificio della Provincia de L'Aquila

E' ripreso da 5 giorni lo sciopero della fame a oltranza di Massimo Tomeo, imprenditore vastese.

Questa la sua storia raccontata dai famigliari: "nel 2011 Tomeo lavora alla ristrutturazione di una scuola di Sulmona, denuncia la ditta appaltatrice che non ha svolto correttamente i lavori e non viene pagato.

Il signor Tomeo ha più volte informato la Provincia dell'Aquila di questi lavori irregolari e del mancato pagamento del suo, tuttavia la ditta appaltatrice viene in parte pagata. Solo nel 2013, dopo l’intervento della Magistratura, la Provincia ha recesso il contratto interrompendo i versamenti.

L’imprenditore, che aveva segnalato le irregolarità alla Provincia, e che avrebbe dovuto riscuotere direttamente da questa, senza mediazioni da parte della ditta denunciata, ad oggi non ha ancora visto un centesimo.

Questo ha causato un mancato pagamento dei contributi ai suoi dipendenti e una conseguente irregolarità nel DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), attestazione indispensabile per appalti e subappalti in lavori pubblici e privati.

Così, il signor Tomeo si è trovato, oltre che nella condizione di non essere stato pagato, anche nella condizione di non poter cercare lavoro da marzo 2013".

Dal 3 settembre 2013 Massimo Tomeo ha cominciato lo sciopero della fame a oltranza sostando e dormendo nel suo camioncino davanti all’edificio della Provincia de L’Aquila. Il 29 settembre ha avuto un malore ed ha sospeso il digiuno, ma il 10 ottobre ha ripreso la protesta, determinato a non interromperla finché non gli venga riconosciuto il legittimo diritto al lavoro e alla retribuzione dello stesso.

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