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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Regione: rinviata la proposta di legge sulla gestione dei corsi d’acqua

Il Wwf: "Ora si apra un vero confronto sul tema e giungere rapidamente a disposizioni corrette"

Il Wwf Abruzzo esprime apprezzamento sul rinvio in commissione della proposta di legge sulla gestione dei corsi d’acqua deciso ieri dal Consiglio regionale. "Ora sarà possibile procedere ad ulteriori approfondimenti - spiegano i referenti - su questo tema sicuramente complesso che merita di essere affrontato con la dovuta attenzione".

In merito alle dichiarazioni fatte alla stampa dal capogruppo del Pd in consiglio regionale, Sandro Mariani, gli attivisti rispondono: "Il Wwf ha prodotto osservazioni puntuali sulla proposta di legge. Di quanto richiesto dalla nostra Associazione non è stato recepito praticamente nulla. I processi partecipativi e di confronto non si possono limitare semplicemente a raccogliere indicazioni senza tenerne minimamente conto; mentre l’idea di affidare a cavatori e tagliatori di legna la gestione dei corsi d’acqua solo perché in questo modo si ha un risparmio sugli interventi da effettuare è pericolosa perché fa perdere di vista l’interesse primario cui tendere: una corretta gestione del territorio. E certo non rappresenta un risparmio: il materiale dragato e le piante tagliate hanno un valore di mercato ben preciso. I privati non fanno regali alla collettività, poiché con la commercializzazione di questo materiale si ripagano (ampiamente!) del lavoro che svolgono".

Per il Wwf dunque la Regione deve compiere un salto di qualità: "L’approccio secondo il quale per impedire frane e alluvioni sia sufficiente dragare i fiumi e tagliarne la vegetazione spondale è superato e non trova riscontro nella normativa di settore, ma neppure nei libri di ingegneria. Il territorio si mette in sicurezza gestendolo in maniera complessiva, inserendo gli interventi sui corsi d’acqua (anche quelli da effettuare in situazioni d’emergenza) all’interno di un piano complessivo. Altrimenti si fanno solo danni. Il problema dell’Abruzzo non è che negli anni passati si sia dragato poco o che non siano tagliate le piante lungo i fiumi, ma esattamente il contrario: si è dragato troppo e si è intervenuti sulla vegetazione spondale senza alcun criterio. E i risultati - concludono sono sotto gli occhi di tutti".

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