Confindustria: gli idrocarburi non sono la causa dell'inquinamento marino
Confindustria commenta i dati diffusi dal Ministero della Salute sulla qualità delle acque che vede l'Abruzzo fanalino di coda
Confindustria commenta i dati diffusi dal Ministero della Salute che, nel Rapporto 2013 sulla qualità delle acque delle coste italiane, vede l'Abruzzo, con l'84,75%, fanalino di coda delle coste con una buona qualità delle acque.
"Da tempo Confindustria denuncia che è necessario migliorare la gestione dei depuratori e controllare maggiormente i fiumi, perché da loro proviene l’inquinamento - si legge - da loro provengono i rischi per il turismo. Non dagli idrocarburi".
Confindustria cita in proposito la regione Emilia Romagna che, pur avendo il maggior numero di piattaforme a mare, possiede il 100% delle coste balneabili. "Questo dimostra ancora una volta che non c’è alcuna relazione tra presenza di impianti di estrazione petrolifera e inquinamento: l’industria degli idrocarburi - spiegano - è tra le più sicure, perchè le sue tecnologie e i controlli sulle produzioni e sulle emissioni che adotta abbattono in modo assoluto i rischi di inquinamento. E questo lo affermiamo sia sulla base di dati come questo che commentiamo ma anche su quelli dell’Inail, che ci dicono che questo settore produttivo è quello con il minor numero di incidenti sul lavoro in assoluto.
Avversare in maniera ideologica la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi significa impedire che in Abruzzo ci siano nei prossimi quattro anni 1,4 miliardi di euro di nuovi investimenti privati e rinunciare a nuovi posti di lavoro per almeno un migliaio di unità".