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Cronaca

Morti sul lavoro più frequenti in Abruzzo: Chieti è la quinta provincia in Italia

I casi di morte sul lavoro ordinati per indice di incidenza sugli occupati nella nostra regione sono 55,2 contro la media nazionale di 22,2. A Chieti nel 2012 dieci i casi, con un indice del 68,4

Una strage quotidiana che vede in Abruzzo un fattore di rischio grande più del doppio rispetto alla media italiana. Parliamo delle morti bianche e degli spaventosi dati diffusi dall’Osservatorio Vega Engineering per il 2012. Nella nostra regione il fattore di rischio - basato sull’incidenza delle morti sul numero degli occupati – è del 55,2 contro la media nazionale di 22,2, ci seguono a distanza il Trentino Alto Adige (40,3) e la Valle D’Aosta (35,2). Mentre tra le regioni con il maggior numero di vittime spiccano la Lombardia (69 morti nel 2012) e l’Emilia Romagna.

INDICE DI INCIDENZA PER PROVINCIA I dati aggiornati al 31 dicembre 2012 dicono che in Abruzzo sono stati contati 28 casi di morte sul lavoro. Di questi 10 in provincia di Chieti che con 146.114 occupati (Istat 2011) e un indice di incidenza pari a 68,4 occupa il quinto posto nella classifica delle province italiane dove si rischia di più. Pescara la segue al settimo, con  66,5, mentre la maglia nera va alla provincia di Grosseto, con un indice di incidenza sugli occupati del 108,1. Le province con il maggior numero di morti bianche sono Modena e Brescia (19).

Numeri che fanno male e che mostrano allo stesso tempo come le morti bianche non si possono contraddistinguere geograficamente, proprio perchè le regioni con il maggior numero di vittime non corrispondo a quelle invece in cui il fattore di rischio è più alto. Seppure le elaborazioni statistiche individuino un decremento delle vittime sul lavoro nel 2012 rispetto al 2011 (-8%), i numeri della tragedia rimangono sconvolgenti.

AGRICOLTURA ED EDILIZIA I SETTORI PIU' COINVOLTI Ancor più sconfortante, poi, è constatare che i settori più coinvolti siano sempre l’agricoltura (in cui si conta il 35,2 per cento di tutti i morti del Paese) e l’edilizia (23,6 per cento). Caduta dall’alto e ribaltamento di un veicolo o mezzo in movimento le cause di morte più frequenti, ma i dati consolidati sui luoghi e le situazioni a maggior rischio evidentemente non bastano a invertire la tendenza.

Analizzando ancora la situazione descritta dall’Osservatorio Sicurezza Sul Lavoro di Vega Engineering scopriamo ancora che gli stranieri deceduti sul lavoro nel 2012 sono stati 57, ovvero l’11,2 per cento del totale, oltre la metà nel Centro del Paese. I romeni i più coinvolti in infortuni mortali. Le donne che hanno perso la vita al lavoro in Italia nel 2012 sono invece 9.

Nel 2012 sull'intero territorio nazionale ci sono stati 509 morti sul lavoro. Come se in dodici mesi una grande azienda avesse perso tutti i propri dipendenti.

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