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Cronaca Casoli

Infermiere morto mentre andava a lavorare: i genitori chiedono di far luce sul tragico incidente

Oggi i funerali di Mario Scampamorte, il 27enne di Agnone deceduto lunedì sera sulla provinciale 100 Casoli-Fossacesia. Emergono dubbi su orari e posizione di quiete della moto

Nel giorno più straziante, quello dei funerali di Mario Scampamorte, i genitori chiedono di conoscere tutta la verità sul tragico incidente costato la vita al giovane infermiere di appena 27 anni che operava al reparto Covid dell’ex ospedale di Casoli.

Originario di Agnone (Is) e residente a Lanciano per motivi di lavoro, Mario lunedì sera stava percorrendo in sella alla sua Kawasaki Ninja 650 la provinciale 100 Casoli-Fossacesia per raggiungere il posto di lavoro quando, in località Piana delle Vacche, nei pressi della zona industriale di Casoli Est, si sarebbe scontrato contro la fiancata sinistra di una Fiat Punto condotta da un diciannovenne di Castel Frentano, che lo precedeva e che avrebbe svoltato a sinistra per entrare in una laterale. Un impatto terribile che non gli ha lasciato scampo: i suoi colleghi del 118 intervenuti sul posto, e che anche oggi lo piangono commossi, non hanno potuto che constatarne il decesso.

 Una tragedia, ma sulla dinamica dell’incidente sono subito emerse alcune incongruenze sulle quali i familiari della vittima hanno chiesto chiarezza affidandosi ai legali di Studio3A Valore-S.p.A, in sinergia con l’avvocato. Lorenzo Marcovecchio del Foro di Isernia. “Sono infatti emersi dubbi su orari e posizione di quiete della moto del giovane infermiere: vi sarebbe un buco di mezzora tra il momento dell’incidente e l’allarme ai soccorsi, la motocicletta è invece finita sulla sinistra e non in avanti, come ci si sarebbe aspettati per un mezzo che percorre una traiettoria rettilinea e trova un improvviso ostacolo, e per di più, dopo l’urto avvenuto “a monte”, con la parte posteriore “a valle” e le ruote rivolte verso l’erba, pur non essendo in grado di marciare per la rottura della forcella” spiegano dallo studio legale.

Proprio per fare chiarezza su questi punti l’avvoccato Marcovecchio ha chiesto e ottenuto dal pm della Procura di Lanciano Francesco Carusi, titolare del procedimento penale per omicidio stradale aperto, come atto dovuto, a carico dell’ automobilista, di integrare i quesiti da porre al medico legale, prof. Christian D’Ovidio, incaricato dell’esame autoptico, verificando anche l’eventuale presenza di determinate lesività da trascinamento.

L’autopsia è stata effettuata ieri, giovedì 15 luglio: per avere risposte complete bisognerà attendere il deposito della perizia da parte del Ctu, ma l’esame, per quanto riguarda le cause della morte, non ha fatto che confermare che il decesso è stato dovuto ai gravissimi politraumi dovuti all’impatto con la vettura e poi al rovinoso volo sull’asfalto.

“I familiari di Scampamorte, sanno bene che purtroppo nulla e nessuno potranno mai restituire loro Mario e non nutrono neppure sentimenti di risentimento nei confronti del giovane automobilista, ma – precisano i legali  - ci tengono a fare piena luce sui fatti, e per questo i loro patrocinatori chiederanno di acquisire le immagini delle telecamere di un’attività video sorvegliata della zona (del sinistro non vi sono testimoni, a parte l’indagato) e solleciteranno l’opportunità di disporre anche una perizia cinematica per ricostruire nel dettaglio la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del tragico sinistro”.

Oggi intanto, venerdì 16 luglio, alle 16 nella chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli di Agnone ci sarà l’ultimo saluto a Matteo, che lascia , che lascia padre Raffaele e mamma Nicoletta  e i fratelli Paolo e Lorenzo.
 

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