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Cronaca Vasto

Criminalità: Antimafia e Codici a Roma per raccontare alle istituzioni cosa accade a Vasto

Moretti e Alinovi consegneranno il dossier "La cupola" al generale dei carabinieri e al capo della polizia. L'ultimo atto di illegalità ieri, quando la madre 87enne del direttore di Rai Basilicata è stata rapinata da un uomo che l'ha obbligata a consegnarli denaro

L’ultima vittima, 87 anni, è la madre del direttore di Rai 3 Basilicata, Fausto Taverniti, che ieri mattina (mercoledì 23 luglio) è stata rapinata per la terza volta in pochi mesi da un malvivente che l’ha aspettata sotto la porta di casa, in via Marco Polo. Minacciando ritorsioni contro i nipoti, l’uomo ha obbligato l’anziana a salire consegnando tutto il denaro contante, poi l’ha accompagnata al bancomat più vicino per farsi dare ulteriori 1.500 euro.

L’ennesimo caso di criminalità che scuote Vasto, al punto che oggi Stefano Moretti e Riccardo Alinovi, dell’osservatorio Aia e associazione Codici, tornano a puntare il dito contro l’assenza di sicurezza in città. “Vasto e San Salvo – accusano - sono sotto scacco dalla criminalità organizzata e camorra ormai da anni e questo dipende anche dal tessuto sociale e politico altamente favorevole allo sviluppo di situazioni anomale in quanto omertoso e silenzioso”.

Gli esponenti delle due associazioni annunciano una trasferta nella capitale già fissata la prossima settimana, per consegnare al generale dei carabinieri e al capo della polizia il dossier “La cupola”, per raccontare quel che accade a Vasto. “Sentiamo i vertici lontano – dicono – troppo lontani per poter sentire e ascoltare”.

I due raccontano di cittadini impauriti per i continui episodi di illegalità e accusano: “La maggiore sconfitta per Vasto è che ormai ha vinto la criminalità organizzata. Chiediamo al maggiore Vitiello cosa intende fare per debellare questo fenomeno criminale di estorsioni, rapine, furti, auto incendiate. Gli chiediamo maggiore controllo del territorio attraverso posti di blocco e presidi”. Ma secondo Moretti e Alinovi il clima sarebbe teso al punto che persino la stampa sarebbe minacciata per non raccontare quel che realmente accade.

Le associazioni esprimono solidarietà alla madre del giornalista Taverniti, mettendosi a disposizione per favorire la cattura del criminale.

“Invitiamo l’Autorità Giudiziaria – incalzano - di cui noi abbiamo profonda fiducia e stima, a chiedere agli organi competenti come mai si è taciuto su questa vicenda pubblica così sconvolgente”.

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