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Cronaca Lanciano

Chiusura tribunali di Lanciano e Vasto, c'è ancora una speranza?

Il coordinamento nazionale degli ordini forensi minori e l'Avvocatura dello Stato chiedono al governo di ripensarci. Critiche anche da parte di Cgil, Cisl e Uil

Il coordinamento nazionale degli ordini forensi minori, che comprende anche i tribunali di Vasto e Lanciano, interviene sulla presa di efficacia del Decreto legislativo delegato 155 che ha sancito la soppressione di 949 Uffici giudiziari:

“Il decreto – afferma il presidente Salvatore Walter Pompeo – è stato adottato dal Governo Monti senza che nessuno studio fosse stato svolto sugli aspetti economici della manovra, senza conoscere quali gli effettivi risparmi, quali i maggiori esborsi, quali le perdite economiche. Ma neanche sul piano dell'efficienza la situazione potrà migliorare, come accertato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche”.

Si chiede di prorogare di almeno un anno la chiusura dei tribunali minori. “La revisione della geografia giudiziaria è utile e urgente – precisa Pompeo – ma in direzione della vera razionalizzazione delle risorse, del vero recupero di efficienza, del vero risparmio economico, non della soppressione tout court dei poli erogatori del servizio Giustizia di modeste dimensioni, solo perché sedi disagiate.

E le sigle sindacali Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Pa aggiungono: “Nonostante avessimo evidenziato per tempo le criticità del riordino degli uffici giudiziari, il precedente e l'attuale Governo si sono mostrati sordi al più comune buonsenso. L'indifferenza e l'incapacità di ascolto sono la causa principale di un grave colpo allo stato di diritto. Per questo, se davvero il Ministro vuole monitorare disagi e disservizi, ci convochi subito. E metta mano a una riforma che così com’è non farà che provocare danni non solo ai lavoratori, ma soprattutto a cittadini e imprese”.

Preoccupazione viene espressa anche dall’Avvocatura dello Stato, che, riunita ieri a Roma per analizzare la situazione in cui versa lo stato della giustizia, ha dovuto “drammaticamente prendere atto dell’azione di desertificazione” alla quale essa è soggetta.

Gli interventi dei presidenti degli Ordini che si sono succeduti hanno fatto emergere ampie sacche di criticità, aggravate dagli effetti dell’entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria, tra cui l’incognita sui ritardi dei processi, i trasferimenti del personale in corso senza certezze e le spese vive da sostenere senza indicazioni precise dei costi finali di tutta l’operazione. L’Avvocatura ha ribadito la necessità che gli Ordini forensi siano mantenuti sul territorio.

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