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Cronaca Lanciano

Chiavette per distributori automatici clonate: arresti anche a Lanciano

La banda clonava chiavette di pagamento per distributori automatici negli stabilimenti Fiat del centro sud e alla Sevel di Atessa. Quindici gli arrestati tra Molise, Abruzzo e Puglia per il reato di associazione a delinquere

Clonavano le chiavette di pagamento dei distributori di bevande e snack solitamente utilizzati nelle aziende e negli uffici. Quindici persone sono state arrestate tra Molise, Abruzzo e Puglia per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla alterazione di sistemi di pagamento elettronici. La Procura frentana ha iscritto più di 100 persone sul registro degli indagati, gli utilizzatori delle chiavette, tra dipendenti diretti della Fiat e collaboratori di ditte esterne.

L'operazione, che è stata chiamata 'Chiavetta magica', è stata portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Termoli e dalle Compagnie di Lanciano, Foggia, Larino (Campobasso), San Severo (Foggia), Manfredonia (Foggia). Le misure cautelari emesse dal gip di Larino su richiesta della Procura sono in parte in carcere e in parte ai domiciliari.

Secondo la ricostruzione, gli operai pagavano 5 euro a una organizzazione che clonava le chiavette e consumavano 15 euro nei distributori automatici di bevande situati alla Sevel di Atessa e negli stabilimenti Fiat di Termoli, Pratola Serra (Avellino), Foggia per un giro d'affari arrivato in meno di un anno a oltre 300 mila euro. Ai gestori delle macchinette, invece, non arrivava nemmeno un euro, ma a loro carico c'erano i costi della continua rifornitura di bevande e snack all'interno delle fabbriche.

Una vera e propria truffa quella orchestrata da un gruppo di 15 persone che si stava allargando a macchia d'olio nel centro sud Italia scoperta e stroncata dai carabinieri. Il promotore era un cinquantaduenne del Basso Molise dipendente dello stabilimento Fiat di Termoli che aveva scoperto il modo di clonare, tramite un dispositivo collegato al pc, le chiavette in uso ai distributori automatici presenti negli stabilimenti Fiat fornite dalla società gestrice del servizio, la Gr (Generale Ristorazione). Lo stesso si era attorniato di un gruppo di collaboratori, in tutto 15, che procacciavano i 'clienti' all'interno degli impianti automobilistici.

Gli investigatori, a conclusione di un anno di indagini tra intercettazioni telefoniche, pedinamenti e appostamenti con foto degli organizzatori della truffa che consegnavano le 'chiavette magiche' davanti all'ingresso della Fiat di Termoli o sulla ss 87, hanno fatto scattare l'operazione con il sequestro di alcune macchinette, 16 perquisizioni e le manette attorno ai polsi di 15 persone: sette in carcere a Larino e otto ai domiciliari, nelle abitazioni degli affiliati all'associazione malavitosa, residenti a Lanciano, Guglionesi (Campobasso), Ururi (Campobasso), Santacroce di Magliano (Campobasso) e Apricena (Foggia).

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