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Cronaca Ortona

Cinquanta chili di cannabis sequestrati, indagato il titolare di un'azienda agricola che si difende: "Vendita secondo la legge"

L'indagine dopo il ritrovamento di una bustina in una grotta in località Acquabella, a Ortona, con infiorescenze ritenute avere un principio di Thc superiore ai limiti consentiti

Cinquanta chili di cannabis sequestrati e un giovane, titolare di un'azienda agricola, indagato. È l'esito di un controllo dei carabinieri forestali di Ortona, con il nucleo cinofili, scattato pochi giorni fa. L'uomo è accusato di aver venduto sostanze illecite. Ma lui, che con un post su Facebook ha raccontato ai suoi contatti quanto accaduto, si dice del tutto estraneo alle contestazioni, rivendicando di aver agito secondo le norme che regolano la vendita di cannabis.

Tutto inizia il 23 settembre scorso, quando in una grotta in località Acquabella, a Ortona, i forestali trovano una busta trasparente con infiorescenze di cannabis. Sulla busta c'è un'etichetta con i contatti del produttore, l'azienda agricola dell'indagato appunto, situata in una contrada ortonese. Una realtà esistente da qualche anno che propone alla vendita online, fra gli altri, anche olio e miele "tradizionali", oltre a tisane, cosmetici e dolciumi alla cannabis.

A quel punto, vengono effettuate le analisi chimiche sulla sostanza trovata ed emerge che nelle infiorescenze, del peso di poco meno di un grammo, è presente principio attivo del Thc (il principio attivo della cannabis) "pari al limite dello 0,6%, un quinto di una dose media singola". Dopodiché, scattano l'indagine e il sequestro, ma l'indagato si difende sui social, spiegando che la canapa da lui coltivata e commercializzata rientra nelle norme vigenti sulla cannabis. 

Racconta inoltre che le sostanze sequestrate, che quantifica in due stagioni di lavoro, sono state fatte analizzare a sue spese in un laboratorio e risultano legali. 

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