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"Idee ed emozioni nella mia vita da artigiano": Alessio Iezzi è il calzolaio che ha reinventato il mestiere

Il 49enne teatino undici anni fa ha lasciato il lavoro d'ufficio per lanciarsi nel mondo dell'artigianato reiventandolo a modo suo

In una città dove spesso viene sottolineata la crisi che attraversano le attività commerciali, le difficoltà nel riuscire a garantire un servizio di qualità a causa dei costi in aumento e la battaglia ad armi impari contro la grande distribuzione c'è invece chi fa dell'unicità e delle idee i propri punti di forza.

All’esterno della sua bottega in viale Benedetto Croce c’è una lunga fila. È un normale giorno feriale ma si entra uno per volta, con ordine, ed è così quasi tutti i giorni della settimana. Alessio Iezzi 49 anni teatino nato e cresciuto in contrada Brecciarola è un calzolaio. Porta avanti la tradizione del mestiere che risale a secoli fa e riveste anche oggi un ruolo importante nella società che cambia. Lo fa a modo suo attraverso la passione per il lavoro manuale, la cura dei dettagli e la sua dedizione nel garantire a ciascun cliente un servizio impeccabile e su misura. Entrare nel suo laboratorio significa esplorare il suo mondo fatto di odori di pellame, suoni di martelli e macchinari. Tante le sfide e le soddisfazioni di questo mestiere antico ma sempre attuale.

"Tredici anni fa ho lasciato il mio lavoro da impiegato e ho deciso di diventare un calzolaio nonostante nella mia famiglia non ci fosse una tradizione di tipo artigianale. Ho perso i miei genitori molto presto, ero adolescente. Nei dieci anni successivi ho svolto tanti lavori, ho sviluppato una certa manualità. Poi ho trovato un posto da impiegato, responsabile dell’ufficio acquisti in un’azienda del posto. L’ho fatto per cinque anni ma a un certo punto ho capito che cercavo altro".

E così Alessio per un anno e mezzo si forma da un calzolaio di Pescara per poi tornare nella sua città. Nel 2013 mette in piedi una prima attività poco distante dall’attuale laboratorio, dopo un po’ si trasferisce nell’odierna bottega perché lo spazio di cui necessita è sempre maggiore. L’ha chiamata “Mestieri”.

"Ho investito 10mila euro nei primi macchinari e sono partito. Tra l’altro stava per nascere il nostro primo figlio. Inizialmente oltre al lavoro d riparazione Alessio realizza oggetti in pelle da zero. Soprattutto borse. Una passione portata avanti anche oggi. "A un certo punto ho dovuto fare una scelta e ho scelto di riparare e dare nuova vita ai prodotti della mia clientela". E così Alessio grazie al passaparola e alle sue capacità, anche organizzative, è diventato un punto di riferimento tra Chieti e Pescara.

"Sicuramente buona parte della clientela è di genere femminile. Mi consegnano le loro scarpe ma anche soprattutto borse, spesso di lusso. Parliamo di oggetti che arrivano a costare anche 20 mila euro. Questo è un lavoro che si basa molto sulla fiducia: prima di portare a qualcuno un oggetto al quale sono legato ci penso. Da parte mia di positivo c’è che posso dire di aver un po’ reinventato questo mestiere prendendo dagli altri lavori fatti nel passato. Il fatto di conoscere le borse proprio perché ne ho realizzate molte mi aiuta anche nella rigenerazione. Poi ho organizzato tutti i lavori in modo sistematico grazie a un software realizzato ad hoc: qui ho preso spunto dal mio vecchio lavoro di ufficio che prevedeva anche la gestione del magazzino".

Sul suo lavoro e gli obiettivi futuri Alessio spiega che "questa è una scelta che rifarei. Forse è un lavoro un po’ bistrattato ma ho soddisfazioni ogni giorno. Diciamo che una volta si era considerati 'scarpari' e per lungo tempo è stato così. Oggi possiamo dure che ci siamo aggiornati. L'artigiano sono certo che sarà sempre più richiesto in futuro. C’è sempre meno manualità quindi se te la sai giocare secondo me le possibilità ci sono. Nei prossimi anni spero solo di riuscire a ritagliare più tempo per moglie e figli. 

Tra le cose carine poi ci sono i consigli che offrono i clienti. Sono loro i nostri migliori aiutanti. Per me nonostante tutte le dificooltà annessse si tratta di un percorso di vita bellissimo. Nelle attività lavorative che ho svolto in passato ho 'resisitito' al massimo cinque anno. Per il futuro spero di riuscire a conservare una certa curiosità che mi stimola a dare il meglio. Per il resto quandò andrò in pensione mi immagino a fare mercatini e un piccolo loaboratorio con le mie creazioni, forse in un camper".

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