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Vaccini, il no del sindaco di Vasto ai volontari dal Veneto: "Profonda amarezza"

Dopo la lettera Anpas che criticava la scelta di affidare a un'associazione non locale il servizio, scoppia la polemica anche a Vasto

"Apprendo con profonda amarezza la notizia di un comunicato stampa emanato dal Comune di Vasto in merito alla sottoscrizione con l’Asl 2 Abruzzo della convenzione per le attività di vaccinazione nel PalaBcc".

Si rivolge al sindaco vastese Francesco Menna la presidente dell'associazione "Mani unite per Padova", Eleonora Caramanna, che in questi giorni è stata impegnata con i suoi volontari nella campagna vaccinale anti Covid a Chieti.

"Non entro nei contenuti dello stesso - scrive in una lettera - non essendo materia di mia competenza, ma non posso soprassedere per rispetto dei 12 volontari, che per tre giorni di fila senza sosta e per 12 ore al giorno hanno vaccinato oltre mille anziani del vostro territorio abruzzese alla sua richiesta di non basarsi o meglio di escludere l’associazione padovana per il piano vaccini".

Eleonora Caramanna ricorda al sindaco vastese che "noi tutti abbiamo percorso 500 chilometri per raggiungere la citta di Chieti, non abbiamo risparmiato un sorriso a tutte le persone accolte nel Palasport, dove ci era stato indicato di concentrare le nostre forze. Abbiamo semplicemente “donato le mani” di 5 medici straordinari con una carriera alle spalle brillantissima, che con molta umiltà, si sono messi a disposizione in questa emergenza con spirito di gratuità. Professori Accademici che hanno insegnato alla prestigiosa facoltà di Medicina dell’università di Padova e che non desiderano essere menzionati preferendo l’anonimato. Ma di certo tutte le persone presenti nel sito vaccinale ne hanno potuto apprezzare le doti professionali e soprattutto umane. Unitamente agli instancabili volontari che hanno supportato i passi lenti e faticosi dei Vostri anziani (genitori e nonni) e li hanno rassicurati con il loro calore (in assenza della presenza di un familiare) nel momento della vaccinazione".

Nella lettera l'associazione poi sottolinea come "questa non è solamente una inoculazione, è una speranza di vita ad un virus potente e mortale. Siamo stati onorati della fiducia e della stima che in prima persona ci ha investiti il direttore generale dell’Asl  Thomas Schael, e a seguire il rettore dell’università, il governatore del Distretto Rotary 2090, il generale dell’arma dei carabinieri, l’Ordine dei medici di Chieti. Abbiamo sentito la fatica della responsabilità di tutte le persone che attendevano fuori il Palasport, preoccupandoci del freddo e del loro stato di salute, unitamente alla croce rossa che abbraccio sinceramente. Non desideriamo né encomi, né ringraziamenti".

Infine i componenti dell'associazione padovana, nonostante tutto, si dicono "ben lieti Per il bene della generazione che ci ha dato la vita, siamo pronti a tornare".

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