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Sabato, 27 Aprile 2024
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Vaccinazioni anti Covid a domicilio, i medici di base alla Asl: "Ecco le nostre richieste"

In alcune province ha aderito solo il 20% dei medici. Una serie di proposte per "facilitare il lavoro"

Organizzarsi per contribuire alla riuscita della campagna vaccinale anti‐Covid 19 alla quale sono stati chiamati a partecipare anche i medici di base con le vaccinazioni per i soggetti impossibilitati a lasciare il loro domicilio. 

In alcune province però ha aderito solo il 20% dei medici. 

L'Intersindacale ha inviato una serie di richieste alla Asl 2 per "semplificarci il lavoro" tenendo conto:

"Del giorno della settimana (auspicabili il sabato e la domenica) da dedicare alla vaccinazione domiciliare visto che usualmente i medici di Medicina Generale con 1000/1500 assistiti, quelli con un più alto numero di soggetti assistiti in Adi e Adp, devono svolgere secondo Acn un minimo di dieci/quindici ore di studio dal lunedì al venerdì che però in questo periodo di pandemia sono abbondantemente lievitate a causa dell’aumento del carico burocratico per ulteriori compiti legati alle conseguenze del Covid da svolgere che riducono il tempo da dedicare a compiti aggiuntivi; delle difficoltà operative di un medico con 1000/1500 assistiti che, avendo un certo numero di assistiti in Adi e Adp (in molti casi un numero superiore a dieci) dovrebbe ogni volta prelevare presso il distretto di riferimento o presso il Siesp le dieci dosi di vaccino predisposte in siringhe e poi cominciare il suo giro di vaccinazioni, se gli va bene in città altrimenti nelle contrade dei paesi specie dell’entroterra montano, e fare al massimo dieci vaccinazioni impiegando un minimo di cinque ore per completare il suo giro considerando i tempi per esaminare la modulistica prevista per la vaccinazione, la somministrazione del vaccino, la sosta per almeno quindici minuti per eventuali reazioni avverse da vaccino e gli spostamenti da una abitazione all’altra e sperando che non ci siano intoppi improvvisi di vario genere; del carico burocratico per un medico con 1000/1500 assistiti legato alla registrazione del caso da vaccinare sulla piattaforma nazionale allestita per la vaccinazione con il rilascio della prevista modulistica e alla registrazione della somministrazione che verrebbe affidata al medico vaccinatore o a casa del soggetto vaccinato o in studio dopo aver ultimato tutte le vaccinazioni, che dilaterebbero i tempi da dedicare alla vaccinazione portandoli a circa dieci ore in un giorno; della indisponibilità da parte del 50% dei medici di Medicina Generale abruzzesi di avere personale di studio (segretaria/o e infermiere) che possano aiutarli nello svolgimento della vaccinazione come avviene nei Centri vaccinali".

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