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Disertato l'incontro al Barbella per la ricognizione dello stato di salute delle scuole

Lo scopo era quello di porre l’attenzione sullo stato dell’arte dei protocolli di sicurezza Covid, dei vari documenti di valutazione dei rischi, dei piani di gestione delle emergenze in caso di pericolo

L’invito rivolto dall’associazione La Gente d’Abruzzo a partecipare ad un tavolo tecnico operativo finalizzato ad una ricognizione dello stato di salute delle scuole primarie e dell’infanzia di Chieti è caduto nel vuoto: sabato è stato disertato l’incontro  in programma nella sala riunioni della pinacoteca Barbella di Chieti, dove il tavolo si sarebbe dovuto insediare “un incontro clamorosamente disatteso da tutti i soggetti  chiamati a farne parte, ad iniziare dai vertici dell’amministrazione comunale sino ai direttori didattici chiamati ed esserne i veri protagonisti”. Lo afferma l’avvocato e presidente dell’associazione Federico Gallucci, che con la consigliera comunale di minoranza Serena Pompilio nelle ultime settimane aveva dato vita a un patto per farsi carico delle istanze della scuola teatina, dalle condizioni degli studenti in classe, al servizio mensa ancora non riattivato, fino al trasporto scolastico. 

Sulla questione Gallucci ha inviato un'istanza al prefetto di Chieti chiedendo "di farsi parte diligente per dare impulso ad ogni e più opportuna iniziativa finalizzata a perseguire il risultato di una approfondita verifica sullo stato di sicurezza delle scuole primarie della nostra città".

Lo scopo dell’incontro di sabato era quindi quello di porre l’attenzione sullo stato dell’arte dei protocolli di sicurezza da Covid 19, dei vari documenti di valutazione dei rischi, dei piani di gestione delle emergenze in caso di pericolo, della nomina delle commissioni di sicurezza scolastica, dei piani antincendio e della programmazione delle evacuazioni di emergenza previste dalla circolare a cura del Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco: tutte materie di stretta competenza dei dirigenti scolastici. Ma né questi ultimi, nè gli amministratori, si sono presentati, fa presente l’avvocato Gallucci, che guarda con rammarico “tale incomprensibile diserzione” che per l’associazione si traduce in “un palese disinteresse, manifestato dai soggetti istituzionalmente preposti a dirigere i plessi, nei confronti dello spirito dell’iniziativa, volta a dare vita ad un costruttivo dialogo sulla importantissima tematica dello stato di sicurezza degli edifici all’interno dei quali i nostri figli trascorrono durante l’anno scolastico la maggior parte delle ore della giornata”.

Un progetto che dall’inizio si è professato fuori da ogni bandiera partitica, nonostante la presenza della consigliera Pompilio. “Evidentemente – conclude Gallucci - occorre a tutti ricordare che l’offerta di un corretto progetto formativo, se da un lato afferisce alla gestione e promozione della cultura e della didattica, dall’altro non può e non deve assolutamente prescindere dall’aspetto della tutela della salute e della sicurezza dei bimbi che, anzi, ne è aspetto di prioritaria importanza nell’ambito della funzione sociale delle fabbriche del sapere piuttosto che delle responsabilità che il legislatore pone a carico di chi è chiamato a gestire la vita degli alunni”.
 

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