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Domenica, 28 Aprile 2024
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Campi da padel nell'impianto di Filippone, il Tar respinge il ricorso dell'ex gestore: il Comune "ha agito correttamente"

Il mese scorso, l'ente aveva revocato la gestione della struttura sportiva alla Teate Volley, dopo aver contestato "gravi inadempienze" nella convenzione

Il Tar di Pescara ha respinto il ricorso della Teate Volley sull'impianto sportivo di Filippone. Il 9 ottobre, il Comune di Chieti aveva revocato la gestione della struttura per "gravi inadempienze" e, a stretto giro, la società aveva presentato un ricorso, dopo aver chiarito le proprie verità

Oggi, però, i giudici amministrativi hanno ritenuto che "l'amministrazione abbia fatto un corretto esercizio del potere di disporre la decadenza del rapporto convenzionale" e che "nella ponderazione dei contrapposti interessi, debba darsi prevalenza all'interesse pubblico connesso alla corretta gestione dell'impianto per lo svolgimento, a beneficio della intera collettività, delle pratiche sportive a cui lo stesso è dedicato"

“L’ordinanza del tribunale amministrativo regionale - commentano il sindaco Diego Ferrara e l'assessore allo Sport Manuel Pantalone - ci dà ragione su tutta la linea, sottolineando la correttezza degli atti prodotti dall’amministrazione di accertamento e verifica, nonché dei tempi dell’azione degli uffici”.

“Il risultato che la città incassa oggi è importantissimo ed è la risposta più forte e chiara circa il nostro operato anche a quanti ci hanno contestato accusandoci di inerzia", aggiungono. Il riferimento è alla minoranza che, incalzano i due amministratori, "non ha fatto altro che attaccare con argomenti che non stavano in piedi, diceva corbellerie e le ragioni dell’oggi ex gestore non erano in nessun modo né possibili e né convincenti, tant’è che l’ordinanza lo scrive a chiarissime lettere. Il testo dirime anche un aspetto tecnico, quello sulla Cila (Comunicazione inizio lavori asseverata, ndc) in sanatoria presentata dall’allora gestore, stabilendo che il Comune ha agito quando doveva, cioè dopo aver accertato le violazioni e la situazione aggiornata dell’impianto. Nel pronunciamento è chiarito che non era quello urbanistico il fulcro del problema, bensì le ripetute violazioni della convenzione che il gestore, finché è rimasto tale, non ha sanato. Situazione che dopo più diffide ha portato alla decadenza della concessione per via degli inadempimenti riscontrati dagli uffici, ai quali va il nostro ringraziamento per l’ineccepibile lavoro svolto. Questa è la verità, che noi abbiamo sempre affermato e che oggi viene stabilita anche dalla giustizia amministrativa. Il Comune ha fatto tutto il possibile perché le normative e la convenzione venissero rispettati, anche al fine di rendere fruibile gli spazi per la città, ma non c’è una verità possibile di fronte alle tante lacune che sono state riscontrate e che per la loro importanza sono al vaglio anche di ulteriori verifiche".

"Avevamo invocato chiarezza - concludono - e l’abbiamo avuta. Avevamo detto che sarebbe emersa dalle carte e così è stato, un atteggiamento di massima trasparenza e collaborazione sempre assicurato anche a fronte dell’attenzione dedicata all’argomento da parte di organi terzi, perché c’erano fatti incontrovertibili che l’ordinanza conferma”.

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