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Reduce di guerra, per i 100 anni aspetta il vaccino: "La Patria si ricordi di me"

Nonno Paolo Antonio Sabatino, di Castelguidone, il 21 aprile prossimo compirà 100 anni. Si è prenotato a gennaio sulla piattaforma regionale

Il prossimo 21 aprile compirà 100 anni e Paolo Antonio Sabatino, di Castelguidone, dopo mesi di attesa vorrebbe tanto ricevere per regalo il vaccino contro il Covid.

Reduce di guerra, classe 1921, Sabatino si è iscritto alla piattaforma regionale lo scorso gennaio ma non è stato ancora contattato per la somministrazione del vaccino. Dal suo borgo nell’Alto Vastese aspetta la chiamata.

La sua storia è stata raccontata dalla famiglia all’Eco dell’Alto Molise. L’anziano, padre di due figli, è  nonno di quattro nipoti e  bisnonno di tre pronipoti.

“Dopo aver fatto richiesta di vaccino - racconta all'Adnkronos il genero Ludovico Ricci - abbiamo atteso invano che ci chiamassero. Abbiamo inviato decine di mail e sollecitazioni, ma nulla. Mio suocero è perfettamente lucido, ma per via di alcune patologie, è soggetto fragile e deve essere vaccinato a domicilio". 

L’anziano chiede spesso quando sarà il suo turno.  Il genero ricorda ancora come il signor Sabatino, da giovane, abbia messo la propria vita a rischio per la Patria, combattendo contro i nazisti: “A 18 anni è partito per la Seconda Guerra mondiale, per Fiume dove, dopo un breve periodo nella Banda dell'Esercito, come clarinettista, è stato fatto prigioniero e deportato in Polonia, dove è finito in alcune fabbriche nelle quali la Germania bellica stava sviluppando armi. Ha lavorato all'assemblaggio di bombe volanti e missili radiocomandati, le micidiali V1 e V2. Poi è riuscito a fuggire infilandosi in una sconosciuta nave di cui non sapeva la destinazione: è approdato in Danimarca e nel '45 è rientrato in Italia. E ora la Patria - rimarcano i congiunti - è giusto che si ricordi di lui". 

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