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La Pastorale universitaria sullo studente che si è ucciso: "Meccanismo che continua a mietere vittime"

La Pastorale universitaria di Chieti commenta la tragica scomparsa di un giovane di 29 anni originario della Puglia che ha deciso di farla finita

La notizia del ragazzo di 29 anni nato a Manduria ma originario di Oria in provincia di Brindisi ha scosso l'intera comunità universitaria di Chieti.
Il 29enne si sarebbe suicidato affidando le motivazioni del gesto estremo alle pagine di un block notes.

I problemi incontrati lungo il percorso accademico avrebbe innescato un vortice di insoddisfazione che sarebbe sfociato poi in problemi di depressione. 

Un messaggio pubblicato su Facebook dalla Pastorale universitaria di Chieti recita: «La notizia del suicidio dello studente di Medicina nel nostro ateneo, ci lascia attoniti e sgomenti. Leggiamo espressioni tragicamente familiari: "ritardo con gli esami", "mentire ai genitori", "inadeguatezza". La coscienza ci impone di denunciare un meccanismo che continua a mietere vittime. Nel nostro piccolo, come pastorale universitaria, incontriamo le fragilità di tanti universitari che chiedono aiuto, provando a offrire amicizia, sostegno, preghiera reciproca. Sono questi i puntelli che sostengono il cammino universitario, inteso non come una scalata verso il successo a tutti i costi, ma come occasione di vita, di crescita, di formazione integrale dell'uomo, comprese le sue fragilità».

«Il nostro cuore è pieno di dolore e si stinge alla famiglia dello studente universitario». A dirlo a LaPresse è la sindaca di Oria, in provincia Brindisi, Maria Luisa Carone, con riferimento al 29enne nato a Manduria, nel Tarantino, ma che con la famiglia viveva a Oria, prima di proseguire gli studi e scegliere l'ateneo di Chieti.

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