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Domenica, 28 Aprile 2024
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Ricettario, quattro nuovi videoracconti, laboratori: nuove sfide per Cucina popolare frentana

Il progetto firmato da Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano nasce per raccontare il patrimonio identitario del territorio, recuperare il valore della cultura popolare e restituire le conoscenze e abitudini della civiltà contadina, continua a fare proseliti

È ecologica, non ammette sprechi, cammina di pari passo con le stagioni e racconta un mondo di tradizioni, storie, costumi capace di guardare a una gastronomia autentica che resiste al tempo e alle mode. Cucina popolare frentana, il progetto firmato da Gal Maiella Verde e Slow Food Lanciano, pensato per raccontare il patrimonio identitario del territorio, recuperare il valore della cultura popolare e restituire le conoscenze e abitudini della civiltà contadina, continua a fare proseliti. Sono infatti migliaia le interazioni e centinaia di condivisioni sui social ed è tanta la curiosità registrata nelle quattordici strutture, fra osterie e agriturismi della provincia di Chieti che aderiscono all’iniziativa.

Il secondo anno di programmazione, di cui si è parlato ieri, lunedì 18 marzo, a Rocca San Giovanni, nella sala esperienziale della Torre Vinaria di Cantina Frentana, si chiude mostrando una vetrina virtuale che raccoglie le videointerviste ai protagonisti del progetto e che ha fatto registrare complessivamente 70mila visualizzazioni su Youtube. Mentre sui canali Meta (Facebook e Instagram) sono state oltre 175mila le persone raggiunte e 9milaCA interazioni con i contenuti. Un’attenzione e un approccio più consapevole riscontrato anche dalla rete della comunità dei ristoratori custodi.

Tra le novità, l’indice dei videoracconti che si è arricchito di quattro ulteriori piatti: l’agnello cac’ e ove; il ciaf e ciaf di maiale; le sagne a pezz e i frascarill e la redazione di un ricettario.

Si chiama “Cucina Popolare Frentana. Persone, storie e ricette” la raccolta che documenta attraverso 14 piatti della tradizione gastronomica locale, l’immenso patrimonio culturale, economico e sociale del mondo rurale abruzzese. La pubblicazione è corredata da immagini d'autore che fotografano prodotti, piatti, luoghi e che raccontano la cucina tradizionale anche attraverso i volti di osti e ostesse della nostra comunità. Il coordinamento editoriale è affidato a Raffaele Cavallo, il progetto grafico è stato realizzato da Lara Lamonaca, le immagini sono firmate da Enzo Francesco Testa, mentre i testi sono di Francesca Piccioli. Non solo ricette, però: la presentazione del piatto e delle sue peculiarità diventa nel ricettario anche l’occasione per conoscere meglio i protagonisti, le strutture in cui ogni giorno lavorano e i prodotti che si offrono alla loro tavola.

“Chi avrà pensato di incasellare la cucina tradizionale in una rubrica dal sapore antico o in una categoria del passato resterà deluso – ha spiegato il presidente del Gal Maiella Verde Tiziano Teti - La cucina popolare frentana è un racconto contemporaneo che attraverso il progetto stiamo facendo conoscere nei locali aderenti e in rete”. Ma come recuperare, e soprattutto, diffondere e comunicare il valore che la cultura che la cucina popolare porta con sé? “Siamo partiti dalla ricetta per parlare di cibo. Abbiamo ritrovato, in quelle preparazioni e in certi rituali, il valore intrinseco della civiltà agro-pastorale. Abbiamo fatto memoria attiva – ha aggiunto Carlo Ricci, ideatore del progetto - e narrato ciò che preparazione o prodotto hanno rappresentato e rappresentano per l’economia locale. La cucina popolare è cultura, identità; è legame con la terra e con il lavoro. Partendo da questi concetti stiano provando a costruire un cammino comune capace di stimolare sensibilità nuove e generare economie, in un processo che porti alla conoscenza delle produzioni locali, degli operatori, di nuovi spazi di consapevolezza”.

Soddisfazione per quanto fatto sin qui è stata espressa anche da Raffaele Cavallo di Slow Food Lanciano. “In meno di due anni, abbiamo allargato la comunità degli osti custodi della cucina popolare e di fatto unito, in un racconto corale, singole realtà. Siamo convinti – ha detto Cavallo - che la cucina popolare frentana sia, come dice l’antropologo Francesco Stoppa “un oggetto fatto per durare”, di cui preservare il valore aggiunto di unicità, non trasferibilità e genuinità e conservare lo stretto legame con i posti e le persone. Insomma la cucina tradizionale è più contemporanea di quanto si possa immaginare”.

Il progetto, avviato nel 2022, vedrà nel corso del 2024 una nuova attività di promozione le “Lezioni di cucina popolare frentana” perché non è mai troppo tardi per imparare a cucinare, anche adoperando utensili talvolta desueti ma dal grande fascino. Nei suoi dodici appuntamenti, la rassegna proporrà la scoperta delle ricette identitarie della cucina popolare frentana a tu per tu con gli osti della comunità e nelle loro cucine. I laboratori, dodici in tutto, si svolgeranno negli agriturismi e nelle trattorie che aderiscono al progetto. Si parte il 9 aprile con Le Vrache di mulo della trattoria Dal Pagano di Palombaro. Seguono: I Maccheroni alla chitarra dell’agriturismo Za’ Culetta di Rocca San Giovanni (23 aprile); Il Coniglio sotto il coppo e i Frascarill dell’agriturismo Caniloro di Lanciano (7 maggio); Le Sagne a pezze della taverna Cuore Rosso di Altino (21 maggio); L’ Agnello cac’ e ove dell’agriturismo il Vecchio Moro di Torricella Peligna (4 giugno); La Papera al sugo dell’agriturismo Travaglini di Casoli (25 giugno); Le Ciammaiche dell’agriturismo il Grappolo d’oro di Lanciano (3 settembre); I Turcinelli al forno della trattoria lo Shangrilà di Borrello (23 settembre); Le Pallotte cac’ e ove dell’agriturismo Colle Tripio di Guardiagrele (15 ottobre); La Pizz e foje dell’agriturismo La Brocca di San Martino sulla Marrucina (12 novembre); La Spadellata di ventricina della Fattoria dell’Uliveto di Scerni (26 novembre) e Il Cif e ciaf dell’agriturismo Aia Verde di Pizzoferrato (3 dicembre). Il contributo di partecipazione è di 10 euro, prenotazioni direttamente in struttura.

Il ricettario si può consultare online, ma anche guardando le videoricette.

Il progetto, a cura del Gal Maiella Verde con Slow Food Lanciano, è finanziato con fondi FEASR - PSR Abruzzo 2014/2022 MISURA 19 “Leader” SOTTOMISURA 19.2 “Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo”.

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