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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Ripa Teatina

Caro Marco ci hai lasciato troppo presto, chi ti vuole bene ricorderà il tuo sorriso da gigante buono

Aveva solo 42 anni Marco Taraborrelli tragicamente morto la notte scorsa dopo un incidente stradale di cui è rimasto vittima lungo la Val di Foro a Ripa Teatina

Purtroppo capita sempre più spesso che tra le nostre notizie di cronaca si debba scrivere di incidenti stradali mortali.
Ed è ancora più difficile dover scriverne quando la vittima è una persona che conoscevi.

È il caso di Marco Taraborrelli, il 42enne morto la notte scorsa dopo un terribile incidente avvenuto lungo la strada Val di Foro a Ripa Teatina.

Mancavano ancora pochi metri e Marco sarebbe rientrato a casa. Ma il destino ha scelto diversamente e intorno alle ore 4, l'automobile di Marco, una Toyota Rav4, dopo aver preso il cordolo di un'aiuola è decollata finendo la sua corsa dentro al cortile di una carpenteria metallica dopo aver sfondato la recinzione. L'impatto è stato devastante e il corpo di Marco è stato sbalzato fuori dall'abitacolo. Un uomo di quasi due metri, un gigante buono, la cui vita da un momento all'altro si è spenta improvvisamente. Il mio ricordo personale di Marco, aveva solo 3 anni meno di me, è legato a quando da ragazzi si passava l'estate insieme al mare tra gli stabilimenti La Playa, Rivadoro e Circolo della Vela, ma anche le scampagnate, le cene e tutto ciò che ragazzi poco più che adolescenti facevano in quel periodo. Con noi suo padre Luciano, suo zio Quirino, suo cugino Antonio e poi Lorenzo e Andrea, Gianluca, Massimo, Alberto, Chiara, Manuela, Tony, Valeria, Susanna, Carlo e tutti gli altri. E il caso ha voluto, che proprio Carlo, poi diventato carabiniere, questa notte abbia redatto il verbale relativo all'incidente nel quale ha perso la vita quel vecchio compagno di giochi. Marco era nato e cresciuto a Pescara ma la sua famiglia da parte di padre è di Ripa Teatina e proprio lì aveva deciso di andare a vivere una quindicina di anni fa. Marco è stata una promessa del calcio, da ragazzo la sua fisicità perentoria e imponente, dopo le giovanili n+ella Renato Curi, gli avevano consentito di passare 3 anni nella Primavera del Pescara. Poi un anno in Grecia all'Olimpiakos Pireo e poi il ritorno in Abruzzo dove si distinse in vari campionati di Eccellenza risultando tra i migliori. Nonostante qualche difficoltà e gli alti e bassi che tutti noi viviamo si era reinventato cuoco. Nel frattempo si era anche sposato e aveva avuto due figli, due maschi che si erano già appassionati al calcio come il padre. 

Quando a morire è una persona che conosci e alla quale sono legati ricordi di bei momenti passati insieme è sempre difficile. Poi in questo caso mi fa molto male pensare a tuo padre Luciano, una persona splendida che nei miei confronti nutre una stima esagerata che temo di non meritare, lo incontro spesso vivendo ancora nella stessa zona a Pescara. Nei nostri incontri si parlava anche di te, del tuo percorso e dei tuoi figli. Adesso è lacerato dal dolore, così come tua mamma Adriana e tua sorella Cristina, e solo il tempo e la presenza dei nipoti potrà placare. Tuo padre Luciano e tuo zio Quirino, ma anche Antonio Taraborrelli, per noi ragazzi sbarbatelli all'epoca hanno rappresentato dei maestri di vita e il legame con loro non si è mai disciolto. Facci un favore, adesso che potrai riabbracciare tuo zio Quirino digli che gli vogliamo bene e che ci manca come ci mancherai tu.     

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