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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Lupa di Vasto e San Salvo, Magnacca e Cospa concordano: incolumità delle persone prima di quella animale

Il presidente del consiglio comunale di San Salvo e il Comitato spontaneo allevatori intervengono sulla vicenda che da mesi tiene in scacco due città

«Non facciamo fatica a riconoscere i ruoli e le competenze agli esperti, a cui ci affidiamo totalmente e in maniera fiduciosa, per la definitiva soluzione allo scorrazzare del lupo lungo la nostra costa, ma da madre e da amministratore locale sento il bisogno di richiamare tutti ad un appropriato senso della realtà». A dirlo è il presidente del consiglio comunale di San Salvo, Tiziana Magnacca, che interviene con una nota sulla vicenda della lupa che da tre mesi aggredisce a Vasto e San Salvo.

«In questo momento poco importa alle famiglie se si tratti di un lupo femmina o meno, se sia stato o meno addomesticato da cucciolo, e neppure quali saranno i risultati degli escrementi di cui si va alla ricerca - si legge nella nota -. Comprendo che sono valutazioni importanti da un punto di vista scientifico, ma ora occorre trovare una soluzione, non più rinviabile, che consenta di catturare il lupo, secondo i modi consentiti dalla legge, affinché non possa più essere libero di aggredire gli esseri umani. Perché questo è ciò che giustamente preoccupa, soprattutto se si tratta di bambini. Trovo gravissimo che ci si ritrovi sotto lo scacco di un animale selvatico da oramai diversi mesi e non si riesca ad arrivarne a capo».

E Magnacca precisa: «Per quanto comprensibile e condivisibile la tutela rafforzata di un animale, questa non può mai arrivare ad essere considerata prevalente rispetto alla tutela di un essere umano, tanto più che si chiede semplicemente la cattura ed il reinserimento nell’ambiente consono ad un lupo e che non può essere mai l'ambiente altamente antropizzato come la nostra costa. I controlli si spera siano finalizzati dunque alla cattura e non all’osservazione delle abitudini di vita dell’animale che continua a girovagare indisturbato sul litorale tra Vasto e San Salvo».

E sulla "cattura" si esprime anche il Cospa (comitato spontaneo allevatori) Abruzzo commentando la frase pronunciata dal sindaco di Vasto Francesco Menna in cui sosteneva che "è inconcepibile che un sindaco non possa con i propri uomini di protezione civile e con i cacciatori, avvalendosi insomma di persone di buona volontà, catturare un animale". «La parte della frase sui cacciatori è stata subito utilizzata da diverse associazioni animaliste/ambientaliste per cercare di montare un caso inesistente - sostiene il Cospa -. Infatti, sentite le associazioni venatorie presenti sul territorio, nessuna di queste è mai stata contattata dal sindaco e comunque nessuna si è proposta né è interessata a dare un simile supporto, che è di competenza solo degli enti deputati».

Il Cospa si presenta poi polemico anche sull'apposizione di cartelli nella riserva marina di Vasto, avvenuta solo pochi giorni fa, che riguardano la presenza dell'animale e come comportarsi in caso di incontri con lupi e altra fauna selvatica: «Francamente si riteneva ci fossero già da molto tempo. Tuttavia appare quanto meno strano che questi cartelli siano stati posti solo nella riserva nella cui spiaggia è stata attaccata e ferita una donna, e non sulle spiagge e vie limitrofe di Vasto e San Salvo dove invece gli attacchi con feriti sono già stati ben dieci».

Inoltre, il comitato spontaneo allevatori interviene anche sull'argomento "abbattimento": «C'è la prioritaria legge sulla tutela della pubblica incolumità e infatti nel comunicato stampa emesso il 29 agosto la stessa prefettura lo ha ricordato dichiarando che l'esemplare è sì di specie protetta e quindi da catturare, ma "al netto di situazioni emergenziali, di necessità ed urgenza, che possono mettere in pericolo le persone e che facultizzano l'intervento diretto delle FFPP". In pratica, nel caso di immediato ed evidente pericolo per le persone, le forze di polizia non solo hanno il diritto ma il dovere di intervenire e procedere all'immediato abbattimento dell'animale, come da legge».

Del resto, conclude il Cospa, «prioritaria è l'incolumità delle persone, soprattutto dei bambini (già due attaccati e feriti), e solo dopo quella animale, fosse anche l'ultimo esemplare di una specie. Potrà non piacere, ma così stabilisce la legge, e giustamente». 
 

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