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Il liceo scientifico di Lanciano celebra la Giornata della Memoria in ricordo della famiglia Grauer deportata ad Auschwitz

Nel 1943 i coniugi Grauer, insieme ai loro bambini, furono catturati e finirono dopo varie tappe nel capo di concentramento

Il liceo scientifico Galilei di Lanciano, in occasione del suo cinquantesimo anniversario e del giorno della memoria, celebra il ricordo della famiglia Grauer, arrestata a Lanciano e deportata ad Auschwitz.

L’iniziativa, dal titolo “Le Pietre di inciampo e la famiglia Grauer”, si terrà mercoledì 16 gennaio. Nel 1943, Samuel Grauer con la moglie Rosa, il primogenito Marco, 3 anni, e Tito, di appena un anno, furono arrestati a Lanciano. Cominciò il loro calvario con la detenzione a Chieti, L’Aquila, Firenze e Milano. Il 30 gennaio 1944 furono messi su un convoglio ferroviario e il 6 febbraio giunsero ad Auschwitz.

Studenti e docenti si ritroveranno in due distinti momenti, entrambi aperti a tutta la cittadinanza.

Alle 11, nella sala consiliare del Comune di Lanciano i ragazzi dello Scientifico narreranno e discuteranno di internamento, dei bambini Tito e Marco Grauer, di Memoria e di pietre di Inciampo. Lo faranno con Leo Marongiu, presidente del consiglio comunale di Lanciano e con Giacinto Verna, assessore all’Istruzione. L’incontro sarà preceduto dai saluti del sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, e della dirigente dello Scientifico, Eliana De Berardinis.

Alle 14, invece, a largo San Giovanni (considerata la ‘porta di ingresso’ al Ghetto), ci sarà la messa in opera delle Pietre di inciampo da parte dell’artista tedesco Gunter Demnig, in ricordo della famiglia Grauer. Ai ragazzi dello Scientifico il compito di raccontare la storia e il significato delle Pietre di inciampo, oltre ad esibirsi in un intervento musicale con le chitarre di Pietro Bonanni, Alessandro Muscente e Davide Marcaccini e il violino di Angelo Ciavarelli.

Le Pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono una iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell'incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.

Spiega la dirigente De Berardinis:

Lo Scientifico è la prima scuola in Abruzzo a fare proprio questo progetto di ricordo e memoria di una delle pagine più tristi della nostra storia. Si tratta di un’altra testimonianza di sensibilità, dopo l’intitolazione dei corridoi della scuola ai Martiri lancianesi. Proprio per l’importanza dell’iniziativa, invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare.

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