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Erasmus: a Paglieta e Torino di Sangro alunni e docenti di Bulgaria e Turchia

L'istituto comprensivo Benedetto Croce è capofila del progetto europeo: le delegazioni in visita nei due paesi per scambi culturali e di studio

Le delegazioni del progetto Erasmus, che ha visto capofila l’istituto comprensivo Benedetto Croce di Paglieta, hanno trascorso un soggiorno-studio a Paglieta dal 24 al 28 ottobre. I 12 giovani alunni e i loro 7 docenti, provenienti da Bulgaria e Turchia, sono stati accolti nelle scuole secondarie di primo grado di Paglieta e Torino di Sangro (le scuole di quest’ultimo comune fanno parte dell’istituto comprensivo di Paglieta).

La cerimonia di benvenuto si era svolta il giorno dell’arrivo in Italia delle delegazioni, il 24 scorso, presso San Felice di Torino di Sangro, alla presenza del sindaco Nino Di Fonso, del primo cittadino di Paglieta, Ernesto Graziani, della dirigente scolastica Liberata Colanzi, dei docenti e degli studenti. L’evento era stato arricchito da momenti musicali: esibizione del coro Renzetti-Cocco di Torino di Sangro, diretto dal M° Mario Polidoro, con Paolo Polidoro (solista) e all’organo Lucia Neri.

Nel corso della settimana di permanenza a Paglieta, le delegazioni hanno ricevuto dai loro coetanei, dagli educatori, dagli amministratori ed abitanti del luogo, tanto calore e tante attenzioni, esperienze di vita e di studio che hanno arricchito il loro bagaglio culturale. Le delegazioni Erasmus sono ripartite sabato mattina, salutati dal sindaco Graziani e dall’assessore all’istruzione, Marisa Aquilante.

«Con grande emozione», commenta Graziani, «abbiamo salutato i ragazzi e i loro insegnanti, di ritorno in Bulgaria e Turchia. Come amministrazione, che ha cercato di essere presente ed attiva, per qualsiasi esigenza richiesta dalla scuola, abbiamo donato ad alunni e docenti dei dolci tipici, uno zainetto e un inserto fotografico, esplicativo e pubblicitario. I ragazzi sono stati bene nel nostro paese e hanno trascorso un piacevole soggiorno in Abruzzo. In un momento così difficile e triste a causa della guerra in Ucraina, questi scambi tra studenti di Paesi diversi assumono un valore e un significato molto importante perché aiutano a diffondere il principio della fratellanza tra i popoli perché in fondo, su questa terra, siamo tutti figli della stessa madre. Viva la Turchia, viva la Bulgaria e viva l’Italia».

In queste ore i ragazzi e gli educatori che hanno condiviso insieme ai loro alunni questa esperienza di crescita culturale stanno rientrando nelle città di appartenenza, dove riabbracceranno i propri cari.

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