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Domenica, 28 Aprile 2024
SENZA LAVORO

“A casa con 90 punti per colpa di un algoritmo”: lo sfogo di due docenti 'scavalcati' nella graduatoria provinciale

Antonietta e Dario, marito e moglie, nonostante l'esperienza maturata in anni di insegnamento, quest'anno non hanno ottenuto la supplenza. Si sono rivolti all’Ufficio scolastico provinciale e ora anche a un avvocato: “La convocazione è saltata perché – spiegano - sono state caricate soltanto alcune sedi che hanno permesso la falla”

Settembre per i docenti precari può trasformarsi in un mese di tribolazioni e anche stavolta l’algoritmo applicato alla gestione delle graduatorie provinciali per le supplenze (gps) da cui  all’inizio dell’anno scolastico vengono reclutati gli insegnanti per coprire le cattedre vuote, sta creando grossi problemi a chi dopo anni di servizio e punteggio utile in graduatoria era convinto di ricevere la convocazione e di poter quindi lavorare.

La chiamata invece non è arrivata per Antonietta Pellegrini e Dario Angelucci, marito e moglie inseriti nelle gps della provincia di Chieti: entrambi rimasti senza incarico per “una falla” del sistema dopo aver lavorato lo scorso anno rispettivamente in due scuole a Ortona e Chieti.

“Dopo cinque anni di servizio, con molti punti maturati, io e mio marito siamo stati saltati perché dall’Ufficio scolastico provinciale (Usp) di Chieti Pescara non sono state caricate tutte le sedi, ma soltanto alcune che hanno permesso la falla” racconta a ChietiToday Antonietta, rientrata con Dario in Abruzzo l’anno scorso per motivi familiari dopo aver insegnato in provincia di Rimini.

“A causa del fatto che l'Ufficio scolastico provinciale - spiega ancora la docente - non avendo caricato al primo turno di nomina tutte le sedi disponibili (quindi le cattedre vuote), ma solo alcune, tra cui una non inserita a causa della lontananza (spezzone di 10 ore su Castiglione), l’algoritmo non ci ha nominati. Alla richiesta di spiegazioni, perché altre cattedre erano state assegnate a persone con minor punteggio, l'Usp ha pubblicato un semplice avviso in risposta alle varie segnalazioni, in cui scriveva soltanto che i nominati con meno punti sono riservisti o persone che usufruiscono della legge 104. Al secondo turno poi, hanno inserito cattedre annuali non presenti al primo (quindi non oggetto di rinuncia di altri colleghi nominati) e non siamo stati reinseriti. L’algoritmo è partito dall'ultimo nominato della prima turnazione e persone con 70 e 60 punti hanno preso la cattedra al posto di chi, come noi, ha 91 e 87,5 punti”. 

I due professori di lettere, rimasti senza cattedra, auspicano che qualcuno si prenda le proprie responsabilità: “Abbiamo chiesto spiegazioni via pec, ma nessuno ha letto e risposto come abbiamo appreso mercoledì scorso, recandoci personalmente nella sede dell’Usp: da quel che abbiamo capito l'algoritmo può essere modificato, ma per evitare di dover rettificare tutte le nomine si preferisce lasciare insegnanti disoccupati con più di 90 punti e far invece lavorare chi ha maturato meno punteggio. In cinque anni di servizio è la prima volta che ci accade una cosa del genere. Abbiamo tenuto a specificare che, se avessero inserito tutte le sedi dall'inizio, non sarebbe successo e che alcune province hanno rettificato a causa di svariati errori. Niente da fare”.

Fino a che fino a che punto è opportuno che sia un algoritmo a stabilire precedenze e nomine per le supplenze? Se lo chiedono i due insegnanti che al momento, come stanno già facendo altri colleghi di altre province nella stessa situazione, si sono rivolti a un avvocato specializzato in diritto scolastico anche per capire se sia possibile un risarcimento danni. “Attualmente l'unica possibilità di avere un incarico nei prossimi mesi è la chiamata da graduatoria di istituto, che non è una regola” specifica Antonella con un velo di amarezza. “Pensare che quando insegnavo a Coriano, in provincia di Rimini, durante il lockdown, ricevetti una lettera dal presidente della Repubblica Mattarella mi fa ancora più rabbia guardando oggi la mia situazione. Lì, da precaria, ero stata nominata dal dirigente scolastico referente di plesso. Questo per dire che le nostre sono carriere pulite, iniziate bene. Purtroppo da quando siamo tornati in Abruzzo - conclude la docente - problemi su problemi”.
 

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