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Sabato, 27 Aprile 2024
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Crocifisso a scuola, Bruno Forte: "Non offende nessuno, rappresenta il sacrificio e il dono della vita per tutti"

L'arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto e teologo Bruno Forte ha commentato la sentenza della Cassazione secondo la quale l'affissione del crocifisso a scuola non è un atto di discriminazione

L'arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto e teologo Bruno Forte ha commentato la sentenza della Cassazione secondo la quale l'affissione del crocifisso a scuola non è un atto di discriminazione. 

Lo afferma, in un'intervista al 'Corriere della Sera', "Mi pare sacrosanto, come è sacrosanto dire che una campagna contro il Crocifisso non avrebbe alcun senso - osserva - Sarebbe la negazione della nostra identità culturale più profonda, oltre che della nostra radice spirituale" ossia "italiana e occidentale. Per un cristiano è rivelazione di Dio, ma quell'uomo appeso a una croce parla a tutti perché rappresenta il sacrificio di sé e il dono della vita per tutti: amore, responsabilità, solidarietà, accoglienza, bene comune... Non offende nessuno: ci dice che si esiste per gli altri e non solo per se stessi. Mi pare evidente che il problema non è toglierlo, ma spiegarne il senso".

L'arcivescovo poi sottolinea che "non c'è dubbio che il Crocifisso abbia un valore simbolico straordinario per tutto il nostro retaggio culturale. Il cristianesimo ha plasmato di sé la nostra storia e i suoi valori, come la persona e la dignità infinita dell'essere umano o la sofferenza e l'offerta della propria vita per gli altri, e quindi la solidarietà. Tutti significati che rappresentano l'anima dell'Occidente, non offendono nessuno e, se ben spiegati, possono incoraggiare tutte le persone, indipendentemente dal fatto che credano o no". Sull'ipotesi che al crocifisso possano accompagnarsi nelle aule altri simboli religiosi, Forte conclude: "Io non sono affatto contrario all'idea che ci possano essere altri simboli. La loro presenza è giustificata se nella classe ci sono persone che se ne sentono rappresentate, che lo chiedono. Sarebbe una forma di sincretismo, piuttosto, se si ritenesse di doverlo fare a tutti i costi, così, in astratto".

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