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Gestione Covid negli ospedali, i sindacati attaccano la Asl: "Troppi problemi irrisolti"

La Cgil elenca le "gravi mancanze" da parte dell'azienda sanitaria all'interno degli ospedali

Il sindacato Cgil contro la Asl Chieti sulla gestione dell'emergenza Coronavirus.

Le due sigle sindacali denunciano troppi problemi ancora irrisolti:

Ad un anno dall'inizio della pandemia, la situazione emergenziale non è ancora sotto controllo negli ospedali della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Questa direzione aziendale non è riuscita a trasformare lo stato di emergenza pandemica in una gestione ordinaria della “cronicità” emergenziale. Questa Direzione Aziendale non ha proceduto alla costituzione del comitato aziendale Covid previsto dal protocollo sottoscritto dalle OO.SS. Cgil, Cisl e Uil e il Ministero della Salute il 24 marzo 2020, disattendendo anche le sollecitazioni della Regione Abruzzo, con nota del 18 novembre 2020.

Alla Asl il sindacato fa sapere inoltre che:

Non a caso si registrano ancora grosse carenze di natura organizzativa che attengono alla inadeguatezza di molte strutture, alla confusione su percorsi e protocolli( ivi compresi i Dpi) e alla pericolosissima promiscuità che tutto questo determina. Naturalmente riscontriamo ancora gli irrisolti problemi relativi alla gestione degli spazi per gli spogliatoi. Questa Direzione Aziendale ha scelto, quindi, di estromettere i lavoratori (Medici, infermieri, Oss) dalla organizzazione e regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-COV2 negli ambienti di lavoro. Le relazioni sindacali di fatto, continuano ad essere molto problematiche, con evidenti carenze su diversi capitoli che vanno: dall’approvazione del Regolamento per l’affidamento degli Incarichi funzionali e revisione delle relative P.O di fatto decadute ma da anni prorogate, al Regolamento sulla Formazione, alla Costituzione dell’Organismo Paritetico e tanto altro. Per la Dirigenza Medica contiamo ancora 35 facenti funzione tra i Direttori di UO come conseguenza della mancata indizione dei concorsi per l’individuazione dei primari.

I problemi denunciati dalla Cgil riguardano in particolare:

La cronica carenza di personale si manifesta con inevitabili ripercussioni sui carichi di lavoro e sulle attività delle UO. Si proceda alla stabilizzazione dei precari, si dia seguito ai concorsi già indetti ed agli avvisi in essere. Allo stesso tempo, ci sono da valorizzare e non disperdere, dopo tantissimi anni di attività, tutte le professionalità presenti in tantissime strutture, per quello che concerne il personale (Cooperative) legato ai servizi esternalizzati; continuiamo a chiedere con forza che la Asl2 assuma la decisione di reinternalizzarli ( come da proposta Fp-Cgil inviata a tutti i soggetti interessati) e nel rispetto delle normative vigenti, indire concorsi e o procedure, che coinvolgano tutti gli operatori interessati e legati a quei servizi.  Abbiamo preteso da subito che la premialità Covid avrebbe dovuto coinvolgere tutti i lavoratori della sanità pubblica e privata, con qualsiasi rapporto di lavoro con la Asl e per la Asl, che hanno contribuito fattivamente a contrastare l'avanzata della emergenza pandemica, pagando anche un prezzo altissimo, in termini di contagi. Bisogna trovare tutte le risorse necessarie per una equa ripartizione delle stesse. 
 

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