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Fumata nera sulla casa di comunità nell'ex asilo Peter Pan, la Asl si appella al Comune: "Dia garanzie per andare avanti"

Al 31 gennaio, ultimatum posto dal direttore generale Schael, non sono arrivati dall'ente documenti utili a mandare avanti l’iter del progetto finanziato con fondi Pnrr

“La prima chiamata per l’ex Peter Pan è andata a vuoto, si è risolta in un nulla di fatto, ma voglio essere fiducioso per la successiva”. È il commento del direttore generale della Asl Thomas Schael dopo che, al 31 gennaio, ultimatum da lui stesso posto, non sono arrivati dal Comune documenti utili a mandare avanti l’iter del progetto finanziato con fondi Pnrr per la realizzazione di una casa di comunità a Chieti Scalo. 

“Siamo ancora in attesa di formalizzare l’atto di acquisto dell’immobile - prosegue - perché non è stato sciolto il nodo della proprietà del terreno, vista la difficoltà del Comune di rinvenire un documento contabile o amministrativo che la attesti in maniera univoca. Prendiamo atto della volontà espressa verbalmente dal sindaco Diego Ferrara di manlevare e garantire l’azienda dal paventato rischio di spossessamento del bene che, allo stato attuale, grava sulla Asl in caso di contenzioso con la società che rivendica la proprietà dell’area". 

"È evidente, però - incalza il direttore generale - che la suddetta intenzione deve tradursi nella produzione di idonea garanzia legale, viste le pendenze giudiziarie in atto. Tanto per dirla con chiarezza: non entriamo nel merito di procedure interne che sono di competenza del Comune, ma per noi sono imprescindibili le necessarie garanzie di legge, in assenza delle quali l’intervento dovrà essere necessariamente stralciato, eventualità, questa,  la cui responsabilità non potrà in alcun  modo essere addebitata all’azienda sanitaria. Abbiamo dimostrato in questi mesi apertura, disponibilità e pazienza, anche nel subire, senza replicare, attacchi scomposti  e intrisi di luoghi comuni da parte di qualche rappresentante della maggioranza. La linea dell’azienda è stata e resta sempre la stessa: voler portare a casa questo risultato nelle modalità in cui è stato concepito il progetto per dare a Chieti Scalo servizi territoriali degni di questo nome, mai avuti prima. Guardiamo alla salute come unico obiettivo, e solo questo dobbiamo confrontarci, altre congetture sono estranee alla nostra mission".

"Ma la volontà di onorare questo impegno - prosegue Schael - non ci farà arretrare nella richiesta delle giuste garanzie, per la salvaguardia dell’investimento che andremo a fare e della stessa Asl. Dobbiamo agire correttamente per il bene di tutti, senza ricorrere a soluzioni rabberciate. Confido, perciò, nella capacità del sindaco di far leva sul buon senso della sua maggioranza per la produzione di un atto, del consiglio comunale o della giunta, a sostegno dell’assunzione di responsabilità da parte del Comune di Chieti circa le conseguenze giuridiche di un possibile contenzioso. Sarebbe un primo, seppur piccolo, passo concreto in avanti per garantire la Asl e dare finalmente avvio ai lavori, peraltro già appaltati. Dobbiamo agire in fretta, perché l’opera dovrà essere conclusa nel 2026, e se la portiamo per le lunghe non arriveremo mai alla fine. Per questo ci siamo dati delle scadenze, che non sono capricci: un cronoprogramma è essenziale per realizzazioni importanti, e la prima data l’abbiamo già persa. Voglio pensare che al 31 marzo ci arriveremo preparati ai fini della sottoscrizione dell’atto”.  

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