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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Tufillo

"I cani di Tufillo trasferiti in un canile peggiore" Stop animal crimes chiede il blocco del trasferimento

Antonio Colonna, fondatore del movimento contro i crimini nel mondo animale in Italia, interviene sull'annunciata chiusura del canile: "La storia si ripete e l’animalismo ne è in parte responsabile"

Stop animal crimes Italia interviene sulla chiusura del canile di Tufillo e chiede il blocco del trasferimento dei cani i quali, tra meno di un mese, se non adottati, potrebbero finire nel canile di Roccasicura, in provincia di Isernia, che gli animalisti definiscono peggiore di quello del Chietino che pure in passato era finito sotto la lente di ingrandimento per le condizioni in cui vivevano gli animali.

“Un canile, quello di Tufillo, che chiude e che forza di cose dovrà spostare i cani altrove ma dove? In un altro canile, il cui gestore (della stessa società appaltante di Tufillo) è attualmente a processo per il reato di maltrattamento animale. E allora che succede in questi casi? Succede che centinaia di animalisti e molte associazioni si fanno avanti per chiedere l’adozione dei cani. Ma dov’erano in tutti questi anni con le adozioni dei cani di Tufillo, lasciato ad uno sparuto numero di volontari?” a dirlo è il presidente di Stop animal crimes Italia,  Antonio Colonna, definendo quella di Tufillo una situazione “fotocopia” di altre centinaia che si sono susseguite e si susseguono da vent’anni sul territorio nazionale.

Per l'associazione tutto questo esprime perfettamente la grave situazione circa la gestione del randagismo e dell’associazionismo.“Da un lato - afferma Colonna -  gli enti pubblici preposti (sindaci e Asl) che ignorano totalmente il principio cardine della l. 281/91 della prevenzione (censimenti, controllo microchip e corretta custodia dei cani padronali, reimmissioni, sterilizzazioni, applicazione delle sanzioni, controllo del buon andamento dei canili, contrasto alle strutture abusive, sensibilizzazione, ecc..) e che spesso pagano in ritardo i privati cui affidano i canili i quali, non è raro, oltre a trovarsi in luoghi impervi difficilmente raggiungibili poiché altresì privi di idonea catellonistica risparmiano denaro in cibo e assistenza veterinaria per i cani ospitati (nelle settimane scorse abbiamo ricevuto materiale da cui si evinceva uno stato di detenzione degli animali non proprio consono, tra cui un cane che si nutriva delle proprie feci, cani affidati verosimilmente a quanto pare sprovvisti del certificato di buona salute ed altre carenze), buttando milioni di euro per mantenere cani nei canili vista come unica soluzione al problema e dall’altro lato associazioni che ignorano totalmente l’altro principio cardine della l. 281/91 dell’adozione. Responsabilità suddivisa a metà tra le due parti cui le leggi di contrasto al randagismo (le migliori in Europa ma le più eluse) indicano ad entrambi i precetti da porre in essere e che però vengono ignorati. L’inefficienza istituzionale ha indotto peraltro le associazioni ad agire liberamente in barba alle leggi e sempre più spesso favorendo fenomeni diffusi di lucro nel volontariato; prendere i cani per strada e collocarli in strutture abusive (stalli) ricevendo denaro su postepay senza alcun tipo di controlli è la deriva più grave che si è creata intorno al fenomeno, ignorando appunto i canili, la gestione di rifugi autorizzate e, per omertà e timore, il coraggio di denunciare le inadempienze”. 

Per quanto riguarda il trasferimento dei cani di Tufillo, Stop anmal crimes Italia ha chiesto ai sindaci dei circa 38 Comuni convenzionati con il canile di impedire che gli animali finiscano nella struttura in Molise "anche perché parliamo di un altro canile dove, fondamentalmente, non si vede anima viva di volontari e associazioni, intendiamo invece di favorire le numerose richieste di adozione che stanno giungendo copiose”.

Per far sì che tutti i cani di Tufillo siano adottati e non trasferiti, l'associazione chiede ai sindaci di verificare anche “che i cani finiscano in adozioni effettive e non in strutture abusive” e invita “le associazioni e i volontari ad entrare nei canili prima e non lamentarsi poi. Stop animal crimes Italia – conclude - si rende disponibile per ricevere segnalazioni di illeciti e intervenire".
 

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