Archivio di Stato chiuso, insorgono gli architetti: "Ritardi su pratiche di agevolazione fiscale e interventi urgenti"

Anche il consiglio provinciale dell'ordine degli architetti insorge contro la chiusura al pubblico dell'Archivio di Stato di Chieti, che dura ormai da prima di Ferragosto. La struttura dovrebbe riaprire giovedì prossimo (16 settembre), ma sono tanti i timori, anche considerata la cronica carenza di organico. 

Il presidente dell'ordine Daniele Schiazza e il consigliere segretario Nicola D'Intino, ieri, hanno inviato una richiesta accorata al ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo e alla direzione generale archivi, facendo presente i disagi patiti anche dagli architetti, oltre che per altre categorie professionali. 

Nella missiva, il consiglio dell'ordine "manifesta la sua preoccupazione per il presente, ma soprattutto per il futuro, circa l'accessibilità di un importante ufficio statale". 

Gli architetti evidenziano che l'archivio, "oltre a essere una fonte di dati oggettivi per la ricostruzione di fatti storici da parte degli specialisti del settore, è un luogo in cui sono conservati documenti, cartografie e documenti funzionali a essere utilizzati in atti professionali e/o a supportare le attività propedeutiche a quelle progettuali". Fra queste ci sono alcuni interventi di stretta attualità: agevolazoni fiscali su edifici storici, bonus facciate, superbonus energetico/sismico e altri. 

Ecco perché gli architetti esprimono "la forte preoccupazione per i ritardi che potrebbero registrare le consultazioni di documentazione funzionale alla progettazione di opere e interventi soggetti a tempistiche e scadenze determinate che, se non rispettate, potrebbero portare all'impossibilità di accedere ai benefici fiscali concessi".