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Grande la partecipazione allo sciopero generale regionale indetto da Cgil e Uil contro la finanziaria del Governo. Presenti i vertici regionali dei sindacati ed esponenti politici

Un mare di bandiere rosse e blu, quelle della Cgil e della Uil, hanno invaso Lanciano per la manifestazione di sciopero generale regionale che in Abruzzo è stata indetta nella città frentana. Tremila i partecipanti secondo gli organizzatori, all'incirca la metà secondo le forze dell'ordine che si basano sui numeri dichiarati di chi è arrivato in treno e in autobus (circa 1300) da tutto l'Abruzzo. A questi vanno aggiunti i tanti che hanno raggiunto il centro frentano con i propri mezzi.

All'insegna dello slogan 'Adesso basta', la manifestazione si è aperta alle 10.35 partendo da viale delle Rose e percorrendo poi corso Trento e Trieste per approdare a piazza Plebiscito dove si è tenuto il presidio con gli interventi dei sindacati. Tanti gli striscioni presenti delle varie categorie, come i professionisti sanitari: "Laureati, sottopagati e mai pensione".

Presenti per la Uil la segretaria nazionale Ivana Veronese, Michele Lombardo, segretario regionale, e Nicola Manzi, coordinatore regionale dei metalmeccanici. “La legge di bilancio che è in via di definizione nell’iter parlamentare e che il Governo ha messo in campo non riteniamo sia a favore di lavoratori, pensionati, giovani e precari – ha detto Michele Lombardo - Le ricadute nella nostra regione sono tutt’altro che positive. I pochi fondi stanziati per la sanità pubblica nazionale si ripercuotono in modo negativo sul sistema sanitario abruzzese che non è più in grado di garantire servizi adeguati, soprattutto alle fasce più deboli della popolazione. La riduzione dei trasferimenti agli enti locali significa meno sostegno alle istituzioni comunali e meno risorse per le politiche sociali. Non vi è attenzione sull’aiuto alle politiche industriali legate al sistema produttivo nazionale e regionale; in Abruzzo il sistema produttivo è un asse portante per la crescita economica della regione e anche questa volta viene disattesa la necessità di aiutare quelle realtà industriali che contano molti occupati. Manca completamente l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, e l’Abruzzo è una regione particolarmente esposta a incidenti, spesso anche mortali, sul posto del lavoro”.

Per la Cgil presente il segretario regionale Carmine Ranieri: “Con questa Finanziaria avremo anche il depauperamento della sanità e della disabilità. Il governo fa solo favori ai soliti noti strizzando gli occhi anche agli evasori. A Lanciano c'è una grande partecipazione che ci conferma che abbiamo ragione e quindi continueremo a protestare". Presenti ancora Fabiola Ortolano, segretario generale Uil-Scuola Abruzzo, il consigliere regionale del Pd, Silvio Paolucci, il segretario regionale del Pd, Daniele Marinelli, il consigliere regionale Francesco Taglieri, Chiara Pupi, segretaria generale Uil-Temp Abruzzo in rappresentanza degli autonomi e somministrati, inoltre il segretario nazionale di Rifondazione Maurizio Acerbo.

“Condividiamo le ragioni e la piattaforma della mobilitazione della Cgil e della Uil, sono con loro a sottolinearlo - ha dichiarato il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Partito Democratico, anch'egli presente a Lanciano - È importante ribadire che la manovra economica che il governo sta predisponendo, peraltro con il proposito di bloccare ogni tipo di interlocuzione con il Parlamento, è il nuovo capitolo di un’impostazione che ignora totalmente le esigenze delle cittadine e dei cittadini più vulnerabili, che non si cura della necessità che nel nostro Paese si tutelino e garantiscano parità di accesso ai servizi e alle opportunità. Il Mezzogiorno, Abruzzo compreso, è in generale l’area più penalizzata. Deve essere chiaro che politiche economiche e sociali di segno opposto, più eque, a cominciare da scuola, sanità, sostegno ai redditi, sono possibili: sono il governo e la maggioranza che hanno scelto di andare in un’altra direzione”.

Presente alla manifestazione anche Luciano D’Amico, candidato alla presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo: “Esserci oggi significa condividere le motivazioni della protesta. È necessario uno sforzo maggiore nel segno dell’equità, per rispondere ai bisogni crescenti di protezione sociale e servizi migliori: istruzione, sanità, sostegno ai redditi. Per giunta in una fase in cui il progetto della cosiddetta autonomia differenziata desta in questi ambiti preoccupazione, nel Mezzogiorno e naturalmente anche in Abruzzo. Dobbiamo combatterne gli effetti distorsivi e regressivi in termini di disgregazione sociale. La partecipazione alla manifestazione è anche l’opportunità per evidenziare la vicinanza ai sindacati e riconoscerne il ruolo e l’imprescindibile funzione di rappresentanza. Va fatto tutto lo sforzo possibile per valorizzarli”.

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